Svolta Ue sugli imballaggi. «Le nuove regole green sono un’occasione unica»

La filiera Cellografica Gerosa è leader nel packaging per l’industria del food. Fabrizio Gerosa: «Produttori stimolati a innovare e migliorare i processi»

C’è una rivoluzione in corso nelle aziende che si occupano della produzione di imballaggi per l’introduzione di nuove normative europee che incidono su diversi aspetti: dall’eco-sostenibilità alla circolarità dei rifiuti.

L’ultimo capitolo di questa vicenda è stato scritto un mese fa con il via libera dell’Europarlamento al nuovo regolamento, chiamato ad affrontare il crescente problema dei rifiuti da imballaggi, uniformare le leggi del mercato interno e promuovere l’economia circolare.

Le norme comprendono obiettivi di riduzione degli imballaggi (del 5% entro il 2030, del 10% entro il 2035 e del 15% entro il 2040) e impongono ai Paesi Ue di ridurre in particolare i rifiuti di imballaggio in plastica. Per limitare gli sprechi, è stata stabilita una proporzione massima di spazio vuoto del 50% che si applicherà agli imballaggi multipli e a quelli per il trasporto e per il commercio elettronico.

Contenitori monouso

Determinati tipi di imballaggi di plastica monouso saranno vietati a partire dall’1 gennaio 2030. Tra questi figurano gli imballaggi per frutta e verdura fresche non trasformate e per i cibi e le bevande consumati in bar e ristoranti, le monoporzioni (ad esempio condimenti, salse, panna da caffè e zucchero), i piccoli imballaggi monouso utilizzati negli alberghi e le borse di plastica in materiale ultraleggero al di sotto dei 15 micron.

«Il quadro normativo introdotto dall’Ue mira a ridurre l’impatto ambientale degli imballaggi attraverso rigorose direttive volte a promuovere soluzioni sempre più sostenibili e a minimizzare l’uso di materiali non riciclabili – è l’analisi di Fabrizio Gerosa, Group Sales Manager del Gruppo Gerosa - queste normative non solo rappresentano una sfida significativa per i produttori, ma offrono anche un’opportunità unica per innovare e migliorare i processi produttivi. L’adozione delle nuove norme stimola l’industria a considerare alternative più rispettose dell’ambiente e a riconsiderare le proprie metodologie di lavoro dall’inizio alla fine della catena produttiva». 

L’azienda di Inverigo è specializzata nella produzione di packaging per i prodotti alimentari. Il Gruppo è una realtà internazionale con i suoi cinque siti produttivi, due in Italia, due in Spagna e uno in Romania, due filiali commerciali in Germania e Francia, 836 dipendenti, 258 milioni di euro di fatturato. Fortemente impegnato nell’innovazione, mette a disposizione dei suoi clienti dell’industria alimentare macchine da stampa rotocalco, flexo, digitale e accoppiamento multistrato.

Insieme a molte altre aziende influenti nel settore degli imballaggi, ha dovuto adattare rapidamente le sue pratiche di produzione in risposta a queste nuove direttive. «Abbiamo investito notevolmente in ricerca e sviluppo per identificare e utilizzare materiali alternativi che non solo rispettino queste nuove regole ma che elevino anche il livello qualitativo del nostro prodotto finale - sottolinea Fabrizio Gerosa - questo processo ha incluso l’adozione di materiali riciclabili e riciclati, oltre all’ottimizzazione dei processi produttivi con l’utilizzo di questi materiali di nuova generazione. Sono cambiamenti che rappresentano un passo importante verso una produzione più verde e sostenibile dei nostri clienti, in linea con le aspettative crescenti dei consumatori finali e delle normative vigenti».

L’investimento iniziale necessario per conformarsi a queste normative può essere particolarmente oneroso. «Nonostante ciò, gli investimenti iniziali porteranno a benefici complessivi molto vantaggiosi – ne è persuaso Fabrizio Gerosa – che non solo includono la riduzione dell’impatto ambientale, ma favoriscono anche un significativo innalzamento dell’efficienza operativa. Interventi mirati a migliorare la sostenibilità possono infatti trasformarsi in vantaggi competitivi, ottimizzando costi a lungo termine e migliorando l’immagine aziendale nel mercato».

L’equilibrio

Mentre le normative europee sugli imballaggi introducono oneri significativi, offrono anche opportunità preziose e i benefici a lungo termine previsti sono incoraggianti.

«La grande sfida – conclude Gerosa - consiste nel bilanciare efficacemente le esigenze di sostenibilità ambientale con le necessità produttive e di mercato». Questa visione sottolinea l’importanza di una collaborazione sinergica tra gli attori industriali, gli enti regolatori e i consumatori. Tale collaborazione è cruciale per costruire un modello di produzione che non solo rispetti l’ambiente, ma che sia anche economicamente sostenibile ed efficiente.

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