Transizione digitale, si vince la sfida solo a tre condizioni

Il cambiamento I processi, le persone e le tecnologie sono gli assi per poter fare davvero un salto in avanti

Quanto è importante per un’organizzazione allineare le risorse umane sugli stessi obiettivi, gli stessi valori e la stessa cultura aziendale quando si intraprende un percorso di trasformazione digitale? E ancora: quali sono le tecnologie abilitanti che stanno ridefinendo il modo in cui l’essere umano opererà e resisterà all’interno del mondo del lavoro?

Queste alcune delle domande alle quali si è cercato di trovare una risposta durante la tavola rotonda “Rivoluzione Digitale e Lavoro: Il Futuro è Oggi!” ospitata a ComoNext e organizzata da Dibs, la Digital Innovation Business School con sede nell’Innovation Hub di Lomazzo.

L’evento, che ha visto la partecipazione di Alex Curti Innovation Manager di C.Next e di ComoNext, Laura Rusconi, responsabile HR per il gruppo Saep e project manager, Aaron Brancotti e Alessio Mazzolotti fondatori di Icecubes, ha riunito imprenditori, decision maker aziendali, studenti e giovani professionisti per esaminare come la tecnologia stia ridefinendo le competenze richieste a persone e aziende per restare competitivi nel mercato moderno.

La persona

Appare sempre più evidente come le innovazioni stiano riportando al centro il valore dell’essere umano tanto che nella contrapposizione fra persone e tecnologie sempre più pervasive e potenti, si riconosce unanimamente la necessità di una governance umana.

Come Innovation Manager del parco tecnologico all’interno del quale sono insediate 140 aziende con circa mille “lavoratori della conoscenza”, Alex Curti accompagna le aziende nel percorso di trasformazione digitale. «Quando un cliente si rivolge a noi per sottoporci un’esigenza, siamo in grado di trovare le competenze all’interno dell’Hub anche per mettere a terra un progetto molto complesso. Importante è avere l’idea perché poi saranno le tecnologie ad aiutarci a realizzarla» sottolinea Curti, evidenziando il passaggio dalla Closed Innovation, strategia organizzativa che caratterizzava l’approccio delle startup che avevano come obiettivo il profitto ed erano gelose dei propri risultati per preservare i confini aziendali dall’invasione di player esterni, all’Open Innovation, mantra e spina dorsale di ComoNext che ha creato un network intercettando i diversi stakeholder per mettere a fattor comune competenze diverse.

L’Open Innovation incoraggia le aziende a impegnarsi nelle partnership, promuovendo un sistema più adattabile e fluido; al contrario, la Closed Innovation dà priorità alla conoscenza proprietaria e alla risoluzione indipendente dei problemi.

«In questi ultimi mesi si sta assistendo ad un ulteriore passaggio, quello verso l’Innovazione Armonica con un salto fondamentale soprattutto per quanto riguarda l’obiettivo e il contesto. Il paradigma si sposta dal cercare di trarre valore dal prodotto/servizio, al lavorare per il bene comune puntando sul fatto che il consumatore è oggi un consumatore informato che fa scelte consapevoli. «Si installa l’impianto fotovoltaico - spiega Curti - perchè si è attenti all’ambiente e lo si fa installare da un operatore che fa attività importanti per l’ambiente o si partecipa a una comunità energetica per lavorare insieme nella direzione del bene comune».

Le aree di lavoro

Si tratta di una sfida legata alla riconversione culturale del capitale umano, che prevede una riorganizzazione anche del management all’interno delle organizzazioni.

«La trasformazione digitale - continua Curti - vince e funziona se e solo se c’è una convergenza armonica su tre assi; cioè processi, persone e tecnologie che si declinano internamente all’azienda in organizzazione, collaboratori e strumenti e esternamente all’azienda in prodotti e servizi, clienti e relazioni». «La nostra idea di Metaverso tiene sempre l’utente al centro poiché riteniamo che sarà sempre l’uomo, e l’uomo soltanto, a decretare il successo o il fallimento di qualsiasi innovazione» dicono Aaron Brancotti e Alessio Mazzolotti, autori di “Metaverse Architect: Skillset per costruire altri mondi” (Franco Angeli), ritenendo cruciale l’intelligenza umana dal momento che la tecnologia in qualsiasi forma venga esperita è una commodity ed è l’uomo che può decidere che uso farne.

Tema di fondamentale importanza perché impatta non solo sul nostro presente, ma anche sul nostro futuro è il ruolo che il lavoratore avrà in questo nuovo contesto e, come fa presente Laura Rusconi, project manager per i progetti di Erp e responsabile delle risorse umane per il gruppo Saep, softwarehouse che sviluppa e distribuisce strumenti digitali per le aziende, «nel cuore della quarta rivoluzione industriale è importante comprendere non solo come le aziende affronteranno le sfide, ma soprattutto come il lavoratore cambierà in questi nuovi contesti portando valore all’interno dell’organizzazione».

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