Arriva “Hosteggio” Il posto auto privatodiventa pubblico: primo test a Como

Il progetto Dall’idea di Jessica Tagliabue e Ilaria Pessina una app che si candida a diventare l’Airbnb della sosta. Obiettivo: «Raggiungere sei città del Nord in tre anni»

Se i parcheggi pubblici sono sempre pieni, decine di posti auto privati restano vuoti per gran parte della giornata.

Jessica Tagliabue e Ilaria Pessina, comasche impegnate nel settore del digital marketing, sono partite da una semplice constatazione per dare vita a Hosteggio, una startup che si candida a diventare l’Airbnb della sosta a pagamento: chi ha un parcheggio di proprietà potrà affittarlo anche per poche ore al giorno, chi cerca un posto auto potrà prenotarlo prima di arrivare in città evitando stress e perdite di tempo.

La domanda incontra l’offerta

«Abito in zona Borghi - racconta Tagliabue - e il problema della sosta a Como lo vivo tutti i giorni. In questo momento, se guardo fuori dalla finestra, vedo tante automobili che girano alla ricerca di un parcheggio. Anni fa vivevo in viale Geno: stessa situazione. L’esperienza vissuta e il mio lavoro nel campo del digital marketing mi ha portato a ideare Hosteggio insieme alla collega Ilaria, che vive in Val d’Intelvi: cercheremo di far incontrare la domanda e l’offerta, garantendo un guadagno ai proprietari di posti auto ed evitando giri inutili a chi arriva in città».

L’idea è semplice da spiegare. Molti comaschi con un parcheggio di proprietà lasciano il posto libero per gran parte della giornata, ad esempio mentre sono al lavoro: presto con l’app di Hosteggio potranno affittare il posto mentre sono via da casa. Utilizzando la stessa app, chi arriva a Como in automobile potrà prenotare il parcheggio privato più vicino al luogo di destinazione.

Si cercano investitori privati

«Nel Regno Unito esiste un modello di business molto simile, ma in Italia non ci sono ancora competitor rilevanti. Stiamo sviluppando il progetto in pancia a una mia società che ha sede in Svizzera, intanto abbiamo avviato un percorso con Startup Geeks, un incubatore online molto noto sul territorio italiano. A settembre costituiremo una società ad hoc per Hosteggio sul suolo italiano».

Sotto il profilo finanziario, Tagliabue e Pessina attiveranno campagne di crowdfunding e cercheranno investitori privati, ma stanno valutando anche finanziamenti a tassi agevolati per l’imprenditoria femminile. «In queste settimane stiamo scegliendo le fonti di finanziamento più adatte a noi e alla nostra idea, nell’attesa stiamo sviluppando la startup basandoci sulle nostre competenze. L’interesse sul mercato è forte, perché si tratta di un progetto facilmente replicabile su scala in altre città».

Como sarà il campo di prova, se poi Hosteggio avrà successo potrà essere esteso in altri centri urbani. «Ci piacerebbe raggiungere 5-6 città del Nord Italia nel corso del primo triennio» dice Tagliabue, basandosi sui progetti di sviluppo e sulle ricerche di mercato effettuate fino ad ora.

I guadagni e i costi legati all’uso di Hosteggio dipenderanno dagli utenti: il prezzo lo fa chi mette in affitto il posto auto, la società trattiene una piccola percentuale.

«Tariffe un po’ più basse»

Tagliabue e Pessina offrono però linee guida chiare: «Suggeriremo agli utenti di far pagare la sosta oraria un po’ meno rispetto ai parcheggi blu che si trovano nella stessa zona, ci sembra essenziale perché il sistema abbia successo e diventi concorrenziale con l’unico reale competitor che è il Comune di Como. Nella prima fase sarà importante anche offrire un paio d’ore di sosta gratuita, per consentire agli automobilisti di prendere dimestichezza con il sistema».

Hosteggio potrebbe entrare in funzione a Como dopo l’estate, certamente prima della fine dell’anno. «In dieci giorni abbiamo già ricevuto 25 richieste di informazioni da parte di proprietari».

Per garantire l’accesso ai parcheggi posti all’interno dei garage ci sono diverse soluzioni: «Sul mercato si trovano dispositivi bluetooth molto economici che garantiscono l’apertura attraverso un’applicazione. Per le serrande più vecchie, si possono utilizzare i classici locker con un codice da comunicare al cliente come già avviene con le case vacanze nel centro storico».

© RIPRODUZIONE RISERVATA