
Cronaca / Lago e valli
Lunedì 10 Marzo 2025
Abbazia benedettina sul podio del Fai. Ma San Giovanni è inaccessibile da anni
VERTEMATE CON MINOPRIO - Il luogo di culto di San Giovanni dal 2005 è chiuso al pubblico. Eppure è al terzo posto nel Comasco tra i “Luoghi del cuore”
Vertemate con Minoprio
Un luogo prezioso, le cui pietre tanta storia potrebbero raccontare, coi loro mille anni. Invece l’abbazia di San Giovanni dal 2005 è silenziosa. Chiusa al pubblico, nel suo isolamento in mezzo ai boschi che la protegge e la nasconde.
Per questo l’associazione culturale LiberaMente vuole coinvolgere il maggior numero possibile di persone nel censimento “I Luoghi del Cuore”, il programma nazionale promosso dal Fai in collaborazione con Intesa Sanpaolo per assicurare un futuro di tutela e valorizzazione ai propri luoghi amati.
La dodicesima edizione è in corso e l’abbazia, di proprietà di privati, è al terzo posto nel Comasco, nonostante da due decenni sia inaccessibile. Con 2.150 voti, solo due beni nel Comasco la precedono, la stazione della funicolare a Lanzo d’Intelvi e l’asilo Sant’Elia a Como. La campagna terminerà il prossimo 10 aprile, e LiberaMente, il sodalizio guidato da Giancarla Bianchi, sta cercando di coinvolgere il paese e non solo, per arrivare a quota 2.500. La prima fase, infatti, quella del censimento, permette di candidare e votare i luoghi da non dimenticare, mentre la seconda, il bando, mette a disposizione una serie di contributi economici per progetti da realizzare.
Ma vi accedono solo i luoghi che abbiano raccolto almeno 2.500 voti, appunto. L’abbazia di Vertemate è stata fondata nel 1084 da un monaco dell’ordine cluniacense, Gerardo della Charité. Dopo molti passaggi di proprietà si deve arrivare fino al 1966 perché l’acquisto del monastero da parte della famiglia Ricotti di Milano porti a un notevole sforzo di recupero, che a partire dal 1970 lo riconduce al suo aspetto originale.
Nel 1993 le preghiere tornano ad abitarla dopo secoli, con l’arrivo dei monaci benedettini provenienti da Padova, ma nel 2005 la comunità monastica sceglie di trasferirsi a Dumenza, nel Varesotto. E a quel punto le porte di San Giovanni si chiudono per non riaprirsi più. «La conoscenza di questo monumento si sta perdendo – dice Stefano Primavesi, consigliere di LiberaMente – tante persone venute a vivere a Vertemate neppure sanno dell’esistenza dell’abbazia». Il che rende gli oltre duemila voti raccolti sinora un risultato di tutto rispetto.
«Il nostro obiettivo – conclude – è mantenere viva la memoria di questo monumento di assoluto rilievo. Stiamo cercando di coinvolgere le scuole e l’intera comunità per avere sostegno e quindi raggiungere l’obiettivo dei 2.500 voti, per poter accedere alla seconda fase della campagna e partecipare al bando. Sarebbe bello riuscire a ottenere la riapertura, anche solo qualche volta durante l’anno». Per partecipare basta andare su fondoambiente.it/luoghi/abbazia-di-san-giovanni?ldc e, dopo aver ricevuto una mail, confermare il proprio voto.
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