Addio al miracolato di piazza Fontana: «Eri un vero signore, ci mancherai»

Sala Comacina Morto a 89 anni Hans Peter Stadler, manager svizzero sopravvissuto alla strage. Dal 1994 abitava sul Lario. L’amico Sergio “Cimino” Bordoli: «Ha dato lavoro a tante persone»

Alla soglia dei 90 anni (li avrebbe compiuti a maggio) è scomparso nella vicina Chiasso il manager svizzero Hans Peter Stalder. Dal ’94 trascorreva buona parte dell’anno a Sala Comacina, tanto da essere considerato a pieno titolo salese d’azione.

Un rapporto quello con il Comune affacciato sull’omonima isola nato grazie all’amicizia stretta con Sergio “Cimino” Bordoli, figura molto conosciuta sul territorio. Rapporto che negli anni si è rinnovato con gli amici di sempre nel brindisi al “Bar Sport” di Sala Comacina fissato ogni 12 dicembre. Già perché Hans Peter Stalder è stato tra i pochi a sopravvivere, per una fortunosa serie di coincidenze, alla strage di Piazza Fontana quel terribile 12 dicembre ’69, strage che costò la vita a 17 persone (88 i feriti), dando così il via alla cosiddetta “strategia della tensione”.

La vicenda

La sua storia ce l’aveva raccontata, dopo anni di comprensibile riserbo, alla vigilia del 12 dicembre 2016 e dell’atteso brindisi scacciapensieri fissato al “Bar Sport”. “Di quel giorno ho in mente il boato, il silenzio irreale durato qualche secondo e poi le grida, il sangue, le persone che uscivano con i vestiti a brandelli dalla porta principale”, l’incipit di quella lunga chiacchierata, con al fianco la moglie Susy.

E ancora: «Mi trovavo nel salone della Banca Nazionale dell’Agricoltura. Non vedendo arrivare il cliente ho pensato di raggiungerlo al bar lì vicino, dove pensavo si trovasse in quel momento. Il tempo di uscire, percorrere pochi metri e poi quel terribile boato che ha fatto tremare anche i marciapiedi».

«Perdo un amico sincero. Un imprenditore che ha fatto del bene, con la sua fiorente attività di importatore, a tante persone. Grazie a lui ed alla nostra amicizia, tanta gente del lago ha trovato modo di lavorare al “punto franco” di Chiasso, scaricando i treni di pesce che arrivavano al mattino presto. Era un signore d’altri tempi Hans Peter Stalder - fa notare Sergio “Cimino” Bordoli, con la voce rotta dalla commozione -. Poi nel ’94, la nostra amicizia si è ulteriormente rinsaldata qui a Sala Comacina, che di fatto era diventato il suo paese d’adozione. Sino al 2019, il brindisi del 12 dicembre al nostro “Bar Sport” (il “Bar Sport” nel frattempo ha chiuso i battenti il 31 dicembre 2022) è stato un appuntamento irrinunciabile. Poi la pandemia, che purtroppo a Sala come in Tremezzina si è abbattuta in modo violento, ha cambiato molte cose. Ci mancherà. Esprimo il cordoglio più sincero anche a nome dei tanti amici conosciuti qui a Sala e dei tanti giovani e persone cui ha permesso di avere un’entrata garantita scaricando il pesce all’alba».

Gli amici

E da Sala Comacina, gli amici di sempre hanno portato le condoglianze in quel di Chiasso alla moglie Susy ed alla figlia Cristina. I funerali si sono svolti in forma privata. “Non sono mai più andato a Milano”, ci aveva confidato Hans Peter Stalder. Parole che ancora oggi sembrano scolpite nella roccia.

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