Altro passo per la variante di Argegno: da Tremezzina la quota di 20mila euro

Viabilità Il Comune ha stanziato la sua parte per i costi di progettazione della nuovo tratto. Si tratta di 2,2 chilometri per una spesa totale dell’opera che ammonta a 120 milioni

Se da un lato la variante della Tremezzina sta arrancando in attesa dei dettagli operativi all’interno dell’accordo - in primis economico - tra Anas e impresa per far ripartire gli scavi a Colonno e Griante, la variante di Argegno - 2,2 chilometri per 120 milioni di euro - sta muovendo lontano dai riflettori i primi importanti passi.

Questo perché - come confermato dall’Amministrazione provinciale - sono già in corso le indagini geologiche finalizzate a valutare il ventaglio delle soluzioni che confluiranno poi nel “DocFap” ovvero nel documento di fattibilità delle alternative progettuali che il Settore Viabilità di Villa Saporiti andrà a redigere nel dettaglio. Alternative che passano in primis dal modo in cui verrà bypassato il letto del torrente Telo. Secondo le prime informazioni il “DocFap” sarà ultimato entro la fine dell’anno, così da passare poi al secondo step quello del progetto di fattibilità “tecnico economica”.

A monte del “DocFap” c’è lo schema di convenzione che ha come oggetto la definizione dei rapporti giuridico-economici tra Anas, Regione Lombardia, Amministrazione provinciale di Como, Camera di Commercio di Como-Lecco, Comune di Argegno, Comune di Tremezzina e Comunità Montana Lario Intelvese, finalizzato all’avvio della progettazione delle opere relative a questa infrastruttura.

In questo contesto uno dopo l’altro gli enti interessati hanno garantito le rispettive parti per la copertura dei costi di progettazione nonché degli studi e delle attività ad essa preliminari. E’ del 30 dicembre - ad esempio - la determina (pubblicata negli ultimi giorni all’albo pretorio) con cui anche il Comune di Tremezzina ha stanziato 20 mila euro sulle due annualità (2024 e 2025 ) quale finanziamento dei costi di progettazione della variante di Argegno nonché degli studi e delle attività ad essa preliminari.

Dunque gli enti territoriali - a cominciare dal Comune di Argegno - hanno onorato gli impegni assunti. Ora non resta che attendere che il primo atto ufficiale ovvero il “DocFap”. Di sicuro Regione Lombardia crede molto in questa infrastruttura che risolverà in via definitiva il “nodo” di Argegno, a fronte anche di volumi di traffico (Val d’Intelvi inclusa, con le due provinciali che confluiscono su Argegno) sempre più importanti e non solo nei fine settimana.

«In questo accordo Regione Lombardia ha un ruolo tra enti», aveva rimarcato a corredo dell’approvazione dello schema di convenzione (datato 31 ottobre) l’assessore regionale alle Infrastrutture Claudia Maria Terzi, cui avevano fatto seguito a stretto giro i commenti a favore dell’infrastruttura da parte dell’ex sindaco oggi consigliere regionale Anna Dotti e così dell’assessore Alessandro Fermi e della consigliera Gigliola Spelzini. Determinante in questo contesto il dialogo con Anas. Nel frattempo, anche nelle prossime settimane proseguiranno le indagini geologiche lungo ampi tratti dei due chilometri di tracciato.

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