Argegno, primi passi per la variante

Viabiltà Iniziati i carotaggi per analizzare i terreni che dovrebbero essere interessati dal nuovo tratto di strada

- Si protrarranno per una quindicina di giorni le indagini del sottosuolo propedeutiche alla redazione del “DocFap” (il documento di fattibilità delle alternative progettuali) della variante di Argegno, ideale prosecuzione - prima e dopo l’abitato che somma insieme al traffico della Regina quello delle due provinciali intelvesi, la Sp 13 e la Sp 15 - della variante della Tremezzina, da settimane ferma (o quasi) al palo.

Il progetto

Ieri è iniziato l’allestimento del cantiere nella zona della “Crotta” (la si incontra sopra il secondo tornante salendo verso Dizzasco) alla presenza del sindaco Francesco Dotti. Entro fine anno il Settore Viabilità di Villa Saporiti, a seguito anche dei risultati dei carotaggi, predisporrà “DocFap” di questa strategica infrastruttura lunga 2,3 chilometri per 120 milioni di euro di costo. Le indagini sono seguite dal geologo Davide Semplici e coordinate da Paolo Lazzaroni del Settore Infrastrutture (Servizio Progettazione) dell’Amministrazione provinciale. La variante di Argegno sarà nel contempo uno dei progetti strategici seguiti dall’ingegner Bruno Tarantola, in pensione dal 31 dicembre, ma dal 2 febbraio nuovamente operativo proprio per quel che concerne le grandi opere.

Due i tracciati in campo, uno dei quali passa sotto il letto del Telo. «Se dovessi scegliere, ad oggi preferirei proprio questo secondo tracciato che passa sotto il Telo - rimarca il primo cittadino -. Le attuali tecniche e tecnologie permettono di dare degna concretizzazione a questa importante soluzione progettuale. Di sicuro la variante di Argegno rappresenta un’opera indispensabile e non più prorogabile».

E il perché di quest’ultima affermazione lo si potrà constatare già da metà marzo in poi, quando l’imbuto viabilistico di Argegno sarà sottoposto ad uno stress test importante dato dall’impennata dei volumi di traffico, a cominciare dai fine settimana.

Al momento le due alternative progettuali per la variante di Argegno contemplano due gallerie di circa 1 chilometro ciascuna con uscita sopra il Telo oppure un’unica galleria, citata poc’anzi, sotto il letto del Telo. Questa galleria realizzata in un’unica soluzione, comunque, passerebbe ad una distanza tale sotto il letto del Telo da garantire comunque una copertura in roccia adeguata.

L’iter

Nel “DocFap” saranno nel contempo definite una serie di ipotesi per quel che concerne gli imbocchi. Il Telo, per inciso, rappresenta l’ostacolo naturale tra i due versanti dell’abitato di Argegno. A monte del “DocFap” - lo ricordiamo - c’è lo schema di convenzione sottoscritto dai Comuni di Argegno e Tremezzina, dalla Comunità montana Lario-Intelvese, dalla Camera di Commercio Como-Lecco e non da ultimo dall’Amministrazione provinciale. Schema che va a definire i rapporti giuridico-economici e che è stato sottoscritto anche da Regione Lombardia e da Anas. Entro la fine dell’anno il Documento di Fattibilità delle Alternative Progettuali, come anticipato, sarà redatto. Poi occorrerà garantire la copertura economica dell’infrastruttura.

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