Armi, furti e riciclaggio. Baby gang: due in carcere

Gravedona I carabinieri fanno scattare le manette per due giovanissimi. Uno di loro sarebbe responsabile del furto di farmaci al Moriggia-Pelascini

«Io entro in casa tua quando voglio! Tanto i carabinieri non mi fanno niente». Le ultime parole famose hanno il copyright di un diciottenne di Gravedona. Ad accompagnarlo in manette al carcere del Bassone, ieri, sono stati proprio i carabinieri: quelli della stazione di Dongo con gli investigatori dell’aliquota radiomobile della compagnia di Menaggio. Con lui, in cella, un altro diciottenne, nato a Chiavenna e residente a Prata Camportaccio, in provincia di Sondrio.

L’inchiesta

I due sono Roberto Flematti e Adam El Fallaki: destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare, chiesta dal pubblico ministero Antonia Pavan, sulla base di una serie di informative di reato presentate dai carabinieri dell’altolago. A loro carico l’accusa di detenzione e porto illegale di arma (nella fattispecie una pistola Beretta) nonché di detenzione di munizioni per diversi tipi di pistole e fucili. A carico del solo Flematti è scattata anche l’accusa di furto aggravato (anzi di furti: ben quattro in pochi mesi) e di ricettazione.

L’indagine è nata in seguito a una lunga serie di furti messa a segno tra Menaggio e Gravedona tra fine inverno e primavera. E in particolare: in un’abitazione di Menaggio (rubati 5mila euro e mille dollari, oltre a documenti); in una casa di Gravedona (spariti monili in oro e argento e pure una play station, poi venduta al mercato nero); al ristorante “Ca’ dei Matt” di Gravedona (portati via 300 euro in contanti ma anche bottiglie di pregio come Sassicaia, Tignanello e Dom Perignon); e infine il colpo forse più clamoroso ai danni della farmacia ospedaliera dell’ospedale Moriggia-Pelascini, dove qualcuno ha forzato la porta di ingresso e portato via farmaci e dispositivi medici per un valore di 2mila euro.

Coinvolti, in tutti questi raid, anche diversi minorenni segnalati alla Procura dei minori di Milano. Una lunga sequenza di reati compiuti - sempre stando all’ipotesi investigativa - con modalità da impuniti. Basti dire che Flematti non si sarebbe mai preoccupato di nascondere le proprie tracce, tanto da lasciare varie impronte digitali nella casa di Menaggio o da non badare alla presenza di telecamere di sicurezza negli altri luoghi presi di mira per le sue irruzioni. Ma anche al fatto di aver derubato - sempre secondo l’accusa, ora bisognerà vedere come si difende lui - una sua conoscenza, non prima di averle annunciato il furto urlandole: «Io entro in casa tua quando voglio».

Di rilievo, infine anche un audio trovato sul cellulare di un minorenne coinvolto nell’inchiesta. Nel quale si sente il minorenne in questione dire Adam El Fallaki che la pistola che era in suo possesso si inceppava. Facendo pure sentire il rumore dello scarrellamento dell’arma. Ieri di armi non ne sono state trovate, nel blitz. Ma i carabinieri hanno sequestrato 45 grammi di hascisc.

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