Autista di Asf
muore a 59 anni
6 anni fa l’incidente

Salvatore Asaro nel 2014 era finito con la moto contro un’auto, nella galleria di Brienno. Oggi i funerali a Monte Olimpino. I colleghi: «Sapeva mettere tutti di buonumore, era l’allegria fatta persona»

Si è arreso dopo sei anni di agonia. Salvatore Asaro, 59 anni, autista di Asf Autolinee, è spirato nel letto di casa dopo una lunga battaglia.

Il 15 ottobre del 2014 era rimasto vittima di un terribile incidente motociclistico nella galleria di Brienno. Era in sella alla sua Honda quando finì frontalmente contro una Bmw: un impatto talmente violento da spezzare in due la motocicletta. Devastanti anche le conseguenze per il conducente, subito soccorso dal personale del 118 e trasportato, dopo essere stato intubato sul posto, all’ospedale Sant’Anna a bordo di ambulanza della Croce Rossa di Cernobbio, preceduta da una staffetta dei carabinieri.

I sanitari erano riusciti a tenerlo in vita, ma le sue condizioni erano disperate. Dopo una lunga degenza ospedaliera, i famigliari l’avevano portato in diverse strutture di riabilitazione, senza che tuttavia si sia mai registrato un minimo recupero.

Il dolore della famiglia

Una vicenda molto triste, la sua, che ha tenuto per tanto tempo una famiglia appesa a una speranza vana.

Asaro aveva vissuto tanti anni a Colonno, poi si era trasferito a Monte Olimpino per agevolare la moglie, che all’epoca gestiva un ristorante a Brunate. Quel pomeriggio di sei anni fa aveva terminato il turno di lavoro guidando il suo ultimo pullman fino a San Fedele Intelvi; era quindi sceso da Porlezza con la sua motocicletta e si era fermato a salutare i colleghi al capannone Asf di Menaggio; durante il rientro a casa era incappato nell’incidente fatale a Brienno.

Sono stati sei anni lunghissimi di attesa, di ansie, di speranza e di sconforto per la moglie e i due figli, che ora preferiscono rimanere chiusi nel loro silenzio. Hanno sperato tanto in un movimento, in un segno di risveglio che, purtroppo, non è mai arrivato.

Finisce un calvario e inizia un vuoto. Anche i colleghi di Asf non hanno mai dimenticato Asaro e lo descrivono come una persona solare, capace di portare sempre buonumore sul lavoro: «“Salva”, come lo chiamavamo tutti qui, era la personificazione dell’allegria – afferma Norberto Fasoli, controllore della società dei pubblici trasporti – . Ogni volta che varcava il portone della rimessa Asf arrivava quella ventata di simpatia che metteva tutti di buonumore. Di persone così è inevitabile avvertite la mancanza. Ci mancano le sue battute e anche la sua gran voglia di vivere».

L’ultimo saluto

«Abbiamo sperato di rivederlo tra noi e ora, purtroppo, lo dovremo salutare per un’ultima volta - continua - Sono andato più volte a trovarlo a casa in questi anni e vederlo steso in un letto senza più alcuna reazione è stato davvero straziante. Siamo tutti vicini alla famiglia – conclude Fasoli – che ha fatto tutto il possibile e ha sperato nel miracolo fino all’ultimo». I funerali di Salvatore Asaro si svolgeranno nella mattinata odierna, alle 10, nella chiesa di Monte Olimpino.

© RIPRODUZIONE RISERVATA