Avevano preso a bastonate i ristoratori. Famiglia a processo, patteggiano tutti

Porlezza L’udienza per l’aggressione a metà luglio dovuta alla contestazione di un conto. Il padre ha rimediato un anno e 11 mesi, mentre la moglie e la figlia un anno e mezzo a testa

Un patteggiamento di famiglia, con l’accordo sulla pena raggiunto non solo dal padre ma anche dalla madre e dalla figlia. Che, insieme, hanno “portato a casa” pene che vanno da un minimo di un anno e mezzo (per le due donne) ad un massimo di poco meno di due anni per il padre.

Il fascicolo penale fa riferimento ad un fatto di cronaca che risale al mese di luglio di quest’anno quando padre, madre e figlia di 20 anni, impugnando un bastone, si erano presentati in un ristorante per picchiare i due gestori dell’attività, colpevoli a loro dire di aver preteso il pagamento di una consumazione che era stata effettuata nelle settimane precedenti senza mai essere pagata.

Il padre (Maurizio Perretta, 49 anni di Laino) ha rimediato un anno e 11 mesi, la madre (Simona Lagrutta, 45 anni) ha raggiunto l’accordo in un anno e mezzo, patteggiamento dello stesso tenore anche per la figlia (Sara Perretta, 20 anni).

L’epilogo violento di questa storia, da quanto era stato possibile ricostruire in una indagine che era stata condotta dai carabinieri, era avvenuto al ristorante “La Giazzera” di Porlezza con i due gestori finiti entrambi all’ospedale con la prognosi rispettivamente di 14 giorni (per lui) e 21 giorni (per lei).

Il modo di agire della famiglia pare che anche in passato fosse stato sempre lo stesso, quantomeno così si erano comportanti almeno un mese prima dell’ultimo fatto: quella sera si erano seduti, avevano consumato, poi al momento di pagare si erano alzati dicendo di non avere contanti e di doversi recare a prelevare in Svizzera. Ovviamente non si erano più fatti vedere nel locale.

I diverbi erano nati proprio per questo motivo, in quanto i gestori del ristorante del paese chiedevano il pagamento delle precedenti consumazioni (un paio almeno). Insomma, le tensioni tra le due parti erano già alte e proseguivano da diverse settimane. A luglio poi l’epilogo, con le tre spranghe impugnate da padre, madre e figlia per picchiare i gestori del ristorante, finiti all’ospedale per la sola colpa di aver preteso il pagamento delle consumazioni effettuate. Anche il padre della famiglia di Laino era andato in ospedale, uscendone con 15 giorni di prognosi. La famiglia era in seguito stata arrestata.

La procura contestava a tutti l’aggressione a bastonate. Tra le ipotesi di reato, la scorsa estate, erano finite anche una serie di minacce fatte ai due gestori del ristorante quando questi pretendevano il pagamento dei pranzi consumati («Vi bruciamo il locale», «ve la facciamo pagare»).

I bastoni usati per l’aggressione erano infine stati posti sotto sequestro dai carabinieri che avevano inviato sul posto sia una pattuglia dalla stazione di Porlezza, sia una da San Bartolomeo e una partita dalla caserma di Centro Valle Intelvi. Il fascicolo penale coordinato dalla procura si è poi protratto fino ad oggi con la scelta di tutti di chiudere la vertenza patteggiando la pena.

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