Bellagio “sceglie” la provincia di Lecco: «È più comoda di Como per i servizi»

Le opinioni Dopo l’ipotesi di passaggio di Colico con Sondrio, si accende il dibattito sul Lario: «Questione di vicinanza. Barindelli? È una presa d’atto. Ma è vero che non si torna indietro»

Bellagio sceglie Lecco, ed è difficile fare altrimenti considerando la maggiore vicinanza tra i due centri, una comodità di collegamento che influisce fortemente per esempio nelle scelte su scuole e sanità. “I prefer” direbbero gli inglesi da sempre affascinati da Bellagio e gran parte dei bellagini dicono “I prefer” Lecco, ma tutti rimarcano soprattutto l’errore commesso dividendo il lago in due province.

Le parole del sindaco di Bellagio Angelo Barindelli non sono altro che la conferma di una situazione ormai ovvia da anni, senza entrare nella discussione  amministrativa.

La riflessione

Barindelli in queste pagine ieri aveva spiegato: «L’errore nel 1995 è stato dividere il territorio del Lario in due province. I paesi che si affacciano sul lago sono un territorio omogeneo e dovevano restare insieme così da creare un tutt’uno». E ancora: «Bellagio fa riferimento a Lecco in quanto più vicino rispetto a Como, sia per le cure mediche che per gli acquisti o per le scuole dei ragazzi».

La discussione era inserita nella richiesta di Colico di entrare a far parte della Valtellina. Per Bellagio la situazione è decisamente diversa, se come amministrazione e fascino l’abbinamento con Como è storico e logico, a livello concreto in realtà Bellagio gravita sulla provincia di Lecco.

Sulla stessa linea

Lo spiega per esempio Natale Gandola presidente dei Volontari del Soccorso di Bellagio: «Per quanto ci riguarda gravitiamo prevalentemente su Lecco ed Erba, anzi quasi esclusivamente. Se c’è un incidente il paziente lo portiamo a Lecco e anche i familiari non vogliono che l’ambulanza vada verso Como. È una questione di comodità, per andare all’ospedale di Como ci vuole un’ora e un quarto o un’ora e mezza a Lecco ci si arriva nella metà del tempo».

La direttrice dei giardini di Villa Melzi Serena Ragni concorda con la visione del primo cittadino: «Sicuramente per noi è più agevole raggiungere Lecco. Como è meravigliosa, ma andare a Como da qui è come andare a Milano. Per i servizi ci muoviamo verso Lecco che peraltro è anche migliorata come attrattiva turistica. Poi chiaramente è di pregio essere abbinati a Como a livello di fascino».

Il presidente di Promo Bellagio Carlo Sancassano è anche lui allineato alla posizione di Barindelli: «Quello fatto da Barindelli mi sembra un ragionamento concreto, è una presa d’atto di una situazione ormai nota da tempo. Progressivamente Bellagio si è sempre più avvicinata a Lecco, per noi è tutto più semplice è una questione di comodità. Poi naturalmente c’è un legame storico e culturale con Como. Personalmente non saprei dare un giudizio: se è stato corretto o meno stare con Lecco o con Como, però posso concordare che sarebbe meglio avere una provincia unica. Le due camere di commercio si sono unite e per il turismo c’è stato un avvicinamento importante e un passo avanti anche nella creazione di una rete turistica. Ci sono delle differenze, ma il territorio alla fine è uno, magari Como ha più un fascino classico mentre Lecco è diretta più allo sport».

Uniti dal lago

Anche la minoranza consiliare di Bellagio, con il suo capogruppo S imone Cattaneo, condivide quanto affermato dal sindaco: «Sono d’accordo, per una questione di vicinanza gravitiamo su Lecco, sono anche d’accordo che non si può tornare indietro. Bellagio rimarrà comunque in provincia di Como, anche se Lecco è chiaramente più vicina. Concordo anche quando dice che dividere Como e Lecco è stato un errore, in questo rimarco ancora di più come Bellagio sia la Perla del Lario e quindi del lago di Como unito e della provincia di Como».

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