Caos Regina, per la Fai «l’ordinanza è sbagliata e farà impennare i prezzi»

Viabilità Interviene la Fai dopo il ricorso sul provvedimento Anas «Bloccare il transito dei camion provocherà ricadute sul prodotto finale»

«Riteniamo il ricorso all’ordinanza Anas uno spot per la Confederazione (“Sistema Trasporti, ndr.”) che l’ha presentato. Per questo ci siamo chiamati fuori. Ciò nonostante il metodo utilizzato da Anas è sbagliato e le ricadute di questo provvedimento, a cascata, incidono sui costi sostenuti dai cittadini».

È graffiante il commento di Giorgio Colato, fondatore dell’Associazione Como e Lecco della Fai (la Federazione Autotrasportatori Italiani), dopo che il ricorso al momento notificato ad Anas ed Asf da parte di “Sistema Trasporti” rischia di rimescolare le carte dei transiti dei bus turistici ed a stretto giro dei mezzi pesanti (sopra gli 11 metri di lunghezza, per capirci) lungo la Statale Regina.

Regole

Al momento, le regole d’ingaggio dell’ordinanza Anas in vigore dal 13 maggio prevedono il senso unico (direzione Colonno-Ossuccio) per i bus turistici e il divieto diurno (dalle 6.30 alle 21) di transito per i mezzi pesanti.

«Il prefetto Andrea Polichetti non ci ha convocati. Avrà avuto le sue buone ragioni. Fatto sta che ora di giorno lungo la Regina non si può transitare e l’alternativa della 36 è parecchio costosa. Alla fine i costi ricadono sui cittadini. Forse è passato poco questo concetto - la chiosa di Giorgio Colato - L’alternativa agli ingorghi lungo la Regina non può essere rappresentata da limitazioni che vanno ad incidere su altre categorie e sul tessuto economico di quel territorio. Il nostro settore si è riorganizzato, ma fino al 3 novembre dover sopportare lo stop diurno ai transiti è davvero un qualcosa di poco comprensibile. Il tratto di statale tra le strettoie non sopporta più i volumi di traffico cui è sottoposto. Leggevo sul vostro giornale di picchi di 18 mila passaggi giornalieri. Però poi si scelgono soluzioni di comodo, penalizzando il settore delle merci o il turismo».

La domanda sorge spontanea, che fare dunque? «Si è più volte parlato di navette via lago turistiche, mai realizzate, se non nelle buone intenzioni di qualche convegno ed un piano della mobilità per le merci che tenesse conto, in talune situazioni, di mezzi più piccoli. Eppure le nostre opinioni pare non interessino a nessuno, salvo poi lamentarsi se i costi delle merci aumentano - la chiosa di Giorgio Colato - Le roulotte che paralizzano la viabilità vanno bene, i mezzi che consegnano cibo ai supermercati no, fermo restando che siamo a disposizione per un confronto operativo su come rendere meno impattanti i passaggi. Ma, ripeto, non ritengo che la soluzione sia ricorrere nuovamente al Tar».

Dibattito

Il dibattito resta più che mai aperto, considerato che dopo il deposito al Tar (per ora il ricorso di “Sistema Trasporti” è stato unicamente notificato alle controparti ovvero Anas e, novità dell’ultima ora, Asf) inizierà il conto alla rovescia per capire quando il Tribunale amministrativo regionale si esprimerà su un’eventuale sospensiva del provvedimento, il che potrebbe significare un ritorno al “liberi tutti” entro fine giugno ovvero nel periodo clou della stagione turistica, che già da qualche settimana sta registrando numeri da overtourism. Con tutto quello che ne consegue.

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