Caso 25 Aprile, non solo Dongo. Anche Menaggio declina l’invito

Le celebrazioni Il sindaco: «Condividiamo i principi, ma andiamo avanti in modo autonomo». Altri Comuni sono invece d’accordo sulla proposta dell’Anpi di fare una manifestazione unica

Ha destato sorpresa il “no” di Dongo all’invito dell’Anpi provinciale ad aderire al comitato chiamato a programmare e gestire le iniziative per l’80° anniversario della Liberazione.

Ma il Comune altolariano, che più degli altri è coinvolto, perché il 27 aprile 1945 in piazza venne arrestato Benito Mussolini e il giorno seguente, dinanzi al molo, vennero giustiziati i suoi gerarchi, non è l’unico ad aver declinato l’invito dell’Associazione partigiani.

Sulla stessa linea, per esempio, c’è Menaggio, altro paese dove la Resistenza al fascismo ha lasciato segni drammatici: nel dicembre del ’44, rinchiuso e torturato nella sede delle camicie nere assieme ad altre 44 persone con l’accusa di essere un partigiano, venne orrendamente torturato e poi ucciso dinanzi al cimitero.

La decisione

«Anche noi abbiamo preferito non aderire alla proposta dell’Anpi – comunica il sindaco, Michele Spaggiari – . Ovviamente non perché non condividiamo il fine. Abbiamo deciso di organizzare in forma autonoma delle iniziative in paese per celebrare l’80° anniversario della Liberazione. Già a dicembre è in programma la commemorazione del martire della Resistenza Enrico Caronti; durante il 2025 organizzeremo altre iniziative in collaborazione con la biblioteca, coinvolgendo anche l’istituto Vanoni».

I pareri positivi

L’Associazione partigiani, insomma, non incontra l’auspicato riscontro unanime da parte dei Comuni; questa sera, martedì 19, l’Anpi Dongo si riunirà proprio per valutare il “no” dell’Amministrazione locale.

Leggi anche

Nel suo autorevole ruolo di presidente della Provincia, il sindaco di Trezzone, Fiorenzo Bongiasca, non intravede invece motivi per non aderire al comitato: «Non conosco le motivazioni che hanno indotto il Comune di Dongo e altri a declinare l’invito dell’Anpi – esordisce – ma credo che all’origine vi sia un malinteso. Se la Liberazione è un valore riconosciuto da tutti i sindaci, non vedo perché non si debba aderire a un’iniziativa che vuole coinvolgere l’intera provincia di Como per costituire un fronte comune e dare maggior peso ai singoli eventi del 2025. Abbiamo già riposo favorevolmente ad Anpi come ente Provincia – conclude Bongiasca – e sarebbe opportuno che l’adesione fosse unanime».

Non tutti i Comuni hanno già ricevuto l’invito dell’Associazione partigiani e tra questi c’è Carlazzo, dove peraltro il sindaco, Antonella Mazza, si dice favorevole: «In municipio non è ancora pervenuta alcuna richiesta, ma personalmente non avrei alcuna riserva ad aderire. Se l’obiettivo è celebrare la Liberazione in occasione dell’80° anniversario, non mi tiro certo indietro, come spero nessuno dei consiglieri».

Ermanno Rumi, sindaco del piccolo Comune di Cavargna, risiede a Dongo e, pur non entrando in merito alla scelta del Comune dove vive, avalla l’invito di Anpi: «Per quanto mi riguarda, sono favorevole ad aderire al comitato per le celebrazioni. Per una risposta a livello di Comune devo ovviamente consultare i miei consiglieri».

© RIPRODUZIONE RISERVATA