
Cronaca / Lago e valli
Martedì 04 Marzo 2025
Cavargna, le lunghe ore della neve con il Soccorso Alpino. Ma il pilota non ce l’ha fatta
Aliante precipitato, dopo l’avvistamento dell’Aeronautica Militare è cominciato il lavoro di recupero della salma da parte dei tecnici
È stato un elicottero dell’Aeronautica Militare - che fa capo all’83esimo Centro Sar (Search and Rescue) del quindicesimo Stormo - ad individuare attorno a mezzanotte e mezza ai 1800 metri dell’Alpe Tabano (nel territorio comunale di Cavargna) l’aliante che dal pomeriggio di domenica aveva fatto perdere le proprie tracce.
All’interno dell’ultraleggero, adagiato su un costone innevato (l’ultraleggero dopo essersi schianto è scivolato per diversi metri), c’era il corpo senza vita di Alberto Barani, 58 anni, residente a Milano, operatore immobiliare. Le operazioni di recupero e soccorso si sono rivelate parecchio complesse, tanto che si sono concluse quando erano trascorse le quattro di ieri mattina.
Inizialmente, l’elisoccorso di Como ha trasportato in quota il medico del 118 e il tecnico di elisoccorso. Dopodiché è tornato presso la piazzola dell’ospedale di Menaggio per imbarcare altri due tecnici della stazione Lario-Occidentale e Ceresio del Soccorso Alpino. Stazione che nel frattempo aveva mobilitato cinque tecnici più l’infermiere - in attesa sempre in piazzola a Menaggio - ed altri tre tecnici dislocati a Buggiolo (a quota 1550 metri) con attrezzatura da sci alpinismo, con il gestore del Rifugio “San Lucio” che a notte fonda si era subito dichiarato pronta a fare la spola con la sua motoslitta verso l’Alpe Tabano. Allertati anche i vigili del fuoco di Menaggio.
Le operazioni di soccorso sono state seguite da vicino anche dai carabinieri della stazione di San Bartolomeo Val Cavargna e della Compagnia di Menaggio, cui ora toccherà ricostruire nel dettaglio l’accaduto.
Dopo la constatazione del decesso dell’équipe sanitaria, i soccorritori hanno provveduto all’imbarellamento ( con la “barella sked”, adatta al trasporto in presenza di neve), effettuando a corredo una serie di operazioni con ancoraggi speciali. Il corpo senza di Alberto Barani è stato poi calato per un’ottantina di metri sul piano dell’alpeggio, per il recupero conclusivo da parte dell’elisoccorso di Como. Le squadre del Soccorso Alpino, che fanno parte della XIX Delegazione Lariana, sono rientrate all’alba a Menaggio, presso la base operativa della Stazione nei pressi della piazzola dell’elisoccorso dentro il compendio dell’ospedale di Menaggio.
In totale sono stati impegnati dodici soccorritori e un infermiere. Come spiegato nell’articolo qui sopra, toccherà ora all’inchiesta della Procura di Como stabilire cosa sia accaduto. Il corpo è stato poi trasportato all’ospedale Manzoni di Lecco per l’autopsia.
Secondo le pochissime informazioni filtrate, il corpo presentava numerosi traumi da schiacciamento. Segno che l’impatto con la parete rocciosa, coperta da uno strato di neve ghiacciata, è risultato fatale.
Sempre in base a quanto si è appreso l’allarme è scattato nel tardo pomeriggio. Vani i tentativi di localizzare l’ultraleggero. Sino a che è intervenuto l’elicottero dell’Aeronautica Militare. I tecnici della stazione Lario-Occidentale e Ceresio del Soccorso Alpino sono poi tornati in piazzola a Menaggio.
Ora sarà l’inchiesta a stabilire se a monte dell’impatto mortale c’è stato un malore oppure un guasto. L’aliante presentava danni in particolare nella zona dell’abitacolo, punto dell’impatto risultato poi fatale.
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