Cervi e cinghiali, pericolo in A9
«Subito nuove reti di protezione»

Grandate L’appello del comandante della polizia provinciale Marco Testa «L’impatto di un grosso cervo è devastante, rischio incidenti su larga scala»

Il cervo da 130 chili investito e ucciso nella notte tra il 21 ed il 22 ottobre nel tratto di A9 in direzione Milano tra Fino Mornasco e Lomazzo ha fatto scattare un importante campanello d’allarme circa le nefaste conseguenze di una presenza di questo corpulento ungulato ai margini dell’autostrada. Allarme rilanciato dal comandante della polizia provinciale Marco Testa durante la conferenza stampa di fine anno promossa a Villa Saporiti dal presidente Fiorenzo Bongiasca, durante la quale la polizia provinciale ha dato conto per il 2024 di oltre 200 investimenti automobilistici legati alla fauna selvatica. È in quel contesto che il comandante Testa ha rilanciato l’appello alla Società Autostrade ad «installare al più presto le barriere protettive nei punti in cui l’A9 è ancora sguarnita ed a rafforzarle laddove ve n’è la necessità».

«Il problema degli investimenti automobilistici a seguito di impatti con i cervi è molto sentito - la sottolineatura di Testa -. Analogo discorso vale per i cinghiali, soprattutto nelle zone di pianura, dove abbiamo registrato una quarantina di investimenti. Per contro insieme all’incidente, con pochi precedenti specifici lungo l’A9, si è assistito ad un incremento notevole degli impatti con i cervi soprattutto nell’Olgiatese. A livello generale si tratta di un problema che non coinvolge solo amministrazione provinciale e Regione Lombardia, ma anche altri soggetti, tanto che il prefetto Corrado Conforto Galli ha ritenuto di convocare un tavolo tecnico, coinvolgendo anche i gestori delle strade, Società Autostrade ed Anas incluse».

Il riferimento del comandante della polizia provinciale è andato proprio al «cervo maschio adulto investito sull’A9, che solo per una serie di fortunose - visto l’esito - coincidenze non ha prodotto un incidente autostradale su larga scala, con tutto ciò che l’impatto con un ungulato da 130 chili avrebbe portato in dote».

«Fortunatamente il cervo è stato investito da un mezzo pesante. Se fosse stato investito da un’utilitaria l’esito sarebbe stato decisamente differente. Peraltro il cervo è stato sbalzato a bordo strada e dunque non ha rappresentato in alcun modo un ostacolo alla viabilità - la chiosa di Testa - Al tavolo tecnico abbiamo evidenziato a Società Autostrade la necessità di rafforzare le recinzioni ai margini dell’A9 ed in parte è già intervenuta. Rafforzare significa anche alzare le recinzioni oltre i due metri che i cervi possono raggiungere con un balzo. Nel contempo, c’è stato un coinvolgimento dell’Anas in quanto sono aumentati i punti a forte rischio di impatti lungo la Regina, incluso il tratto che va da Carate Urio a Cernobbio. In particolare, lungo statale Regina nel 2024 sono stati rilevati più di 20 incidenti, a cominciare già dal tratto al confine tra Cernobbio Moltrasio. Massima attenzione dunque, in primis lungo l’A9 dove per evidenti ragioni la velocità di transito dei veicoli costituisce una variabile molto importante».

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