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Cronaca / Lago e valli
Mercoledì 05 Febbraio 2025
Chiusa la caccia, abbattuti 375 cervi: «Bene, limitiamo i danni che causano»
Tremezzina Soddisfatto De Angeli (presidente cacciatori) dell’attività svolta dal 17 ottobre. «Il miglior risultato di sempre, ma la nostra richiesta sarà di poter iniziare dal primo agosto»
La risposta attesa da un intero territorio - a fronte dell’impennata di impatti stradali (in media uno al giorno) e danni a giardini e terreni coltivati - è arrivata, pur a fronte di soli tre mesi e mezzo scarsi di caccia di selezione. Dal 17 ottobre al 31 gennaio, nel Comprensorio Alpino di Caccia delle Prealpi Comasche - guidato da Livio De Angeli - sono stati abbattuti 375 cervi rispetto ad un piano di abbattimento avallato da Ispra (l’Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca ambientale) che di abbattimenti ne aveva previsti 420.
«Si tratta del miglior risultato di sempre, considerato abbiamo raggiunto il 90% del Piano relativo agli abbattimenti, contro una media dell’80%”, sottolinea De Angeli, che rimarca come 217 dei questi abbattimenti sono avvenuti nel “Settore 1”, che comprende il quadrilatero tra Argegno, Menaggio, Porlezza e San Fedele d’Intelvi. A questi numeri di tutto rispetto si aggiungono anche i 962 cinghiali abbattuti dal 1° aprile ad oggi, che a buon diritto rappresentano un altro primato. Numeri che testimoniano dunque la forte pressione di questi due ungulati - cervi e cinghiali - non solo nelle zone boschive e a ridosso degli abitati, ma anche lungo le provinciali intelvesi e così lungo la Regina. Ora si apre un nuovo fronte, legato alla stagione venatoria 2025 (in quella che si è da poco conclusa i cacciatori abilitati erano 110, 117 compresi quelli abilitati al cinghiale). In questo contesto il presidente Livio De Angeli rimarca che “è nostra intenzione chiedere nuovamente l’apertura della caccia di selezione al cervo a partire dal 1° agosto, periodo particolarmente propizio per gli abbattimenti».
«A questo proposito chiediamo alla politica, a tutti i livelli istituzionali, un supporto concreto - fa notare ancora il presidente del Comprensorio di Caccia delle Prealpi Comasche -. I 375 cervi abbattuti rappresentano una prova concreta del nostro impegno verso un territorio che da tempo è alle prese con una convivenza difficile con gli ungulati, tenendo conto anche dell’aspetto legato alla sicurezza, visti i tanti impatti stradali di cui anche il vostro giornale dà quotidianamente conto. Per questo chiediamo alle istituzioni, Regione Lombardia in primis, di affiancarci in questa iniziativa di buon senso. La caccia di selezione deve poter iniziare a partire dal 1° agosto».
Sull’invasione di cervi e cinghiali ieri è intervenuta anche Coldiretti Como-Lecco, che in una nota a firma del presidente interprovinciale Fortunato Trezzi ha rimarcato come «la situazione resta grave. «Gli abbattimenti sono comunque inferiori all’indice di riproduzione cioè al numero dei nati all’anno: di conseguenza il numero in ogni caso aumenta». «Il bollettino di danni e incidenti causati dai cervi resta molto elevato in ogni angolo delle due province - ha aggiunto Trezzi -. Per diretta conseguenza, va intensificata ogni azione di prevenzione sia a tutela dell’agricoltura che della stessa incolumità dei cittadini».
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