Cinghiale in casa: «Ho lottato con lui, paura per il bimbo»

Dongo L’animale ha fatto irruzione in salotto all’alba: «Poco prima c’era lì il mio bambino di sette mesi. Mi ha attaccato, ho dovuto difendermi a calci e pugni»

Non sono certo nuove le segnalazioni di cinghiali a ridosso dei centri abitati e nelle vie dei paesi, ma l’altra mattina, a Dongo, in via Lamberzoni, è successo l’inverosimile, con un grosso maschio intrufolatosi addirittura dentro un’abitazione. Quando l’animale si è trovato davanti il malcapitato proprietario è come impazzito, mettendo a soqquadro il salotto e rischiando di far male a un bimbo di sette mesi.

Sequenza

Il racconto del padrone di casa, Francesco Cola, è eloquente e, unitamente alle immagini della telecamera di casa, testimonia i rischi che avrebbe potuto correre il suo figlioletto di soli sette mesi.

Erano le 6.30 e lui si era appena alzato per recarsi al lavoro a Bellinzona; a quell’ora si sveglia anche il bimbo, che mentre il papà faceva colazione si trovava nel piccolo spazio giochi di fianco al divano. «Ha allungato le braccia verso di me e allora l’ho preso in braccio e ho portato anche lui in bagno, mettendolo nel seggiolino mentre io facevo la doccia – racconta Cola – . Poco dopo ho udito delle urla e poi dei rumori sospetti che parevano provenire proprio dal salotto; sono uscito mezzo insaponato a controllare e mi sono trovato il bestione davanti, che alla mia vista si è agitato non poco: prima è corso a destra e a sinistra facendo cadere il televisore, urtando ogni cosa e salendo persino sul divano, poi ha cercato di caricarmi. Se fossi stato solo in casa sarei uscito di corsa, ma in bagno c’era il mio bambino».

L’uomo, spinto a terra, si è difeso con calci e pugni, ma a salvarlo è stato il pavimento: «Già di per sé liscio, con l’acqua e il sapone che ho sparso io è diventato come il ghiaccio per le unghie del cinghiale, che slittava e non riusciva, per fortuna, ad esprimere tutta la sua potenziale forza – prosegue Francesco Cola – . Nel frattempo è sceso mio papà (Silvio Cola, ex agente della polizia provinciale), che abita sopra e in pochi minuti è arrivato un suo collega ancora in attività, che ringrazio, ma intanto l’animale è riuscito a guadagnare un’uscita e si è dileguato. Ma non posso fare a meno di pensare cosa sarebbe successo se avessi lasciato mio figlio in salotto mentre mi facevo la doccia».

Dal basso

Poco oltre le case di via Lamberzoni c’è il bosco, ma il grosso maschio di cinghiale è arrivato da sotto e ha incrociato dapprima una residente che si è messa ad urlare, senza peraltro considerarla. Entrato in un giardino confinante, ha letteralmente infranto una recinzione plastificata entrando nella proprietà Cola e, dopo aver scardinato le imposte di una porta finestra, si è introdotto nell’abitazione.

«Succede che i cinghiali entrino in orti e giardini, ma mai dentro le case – commenta Marco Testa, comandante della polizia provinciale – . Voglio credere che sia stata un’eccezione. L’animale ha attaccato per paura, ma indubbiamente l’episodio suscita inquietudine e, al di là dei danni, è andata davvero bene. Gli abbattimenti comunque proseguono senza soluzione di continuità – aggiunge Testa – e i branchi di suini selvatici sono stati ridotti di parecchio».

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