Commemorazione dei gerarchi fascisti: dodici denunciati e 34 identificati

Dongo Lo annuncia il ministro Matteo Piantedosi parlando della cerimonia del 28 aprile

Trentaquattro persone identificate, di cui dodici denunciate, «per fatti penalmente rilevanti» nell’ambito della consueta commemorazione del duce e dei gerarchi a Dongo e a Giulino di Mezzegra del 28 aprile scorso.

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E’ quanto riferisce il Ministro dell’interno Matteo Piantedosi in risposta all’interpellanza presentata dalla parlamentare comasca Chiara Braga e dal collega Fornaro ed arrivata in forma scritta nei giorni scorsi.

«Erano state imposte specifiche prescrizioni finalizzate ad evitare ogni forma di apologia del fascismo, con divieto di esporre labari, bandiere o altri simboli e di evidenziare atteggiamenti marziali e di effettuare il saluto romano – si legge nella risposta del Ministro degli interni – L’attività della Questura di Como ha consentito di identificare 34 aderenti a gruppi di estrema destra già noti alle forze dell’ordine e di deferire 12 persone per i reati contemplati dalla legge Mancino e dalle legge Scelba».

Sono stati acquisiti numerosi altri elementi informativi e il materiale è stato condiviso con altre questure del territorio nazionale per poter risalire all’identificazione dei manifestanti provenienti da altre province. La manifestazione di quest’anno ha visto anche a Dongo una manifestazione massiccia – 70/80 persone in base a un conteggio sommario, addirittura 100 secondo uno degli organizzatori, Salvatore Ferrara, dell’associazione “Nicollini” – con anche la presenza di una rappresentanza dell’associazione “Dodici Raggi”, che ha sede in provincia di Varese.

Dall’altra parte della strada, in piazza Paracchini, si è svolto come sempre il raduno antifascista promosso dall’Anpi Dongo. La risposta ministeriale parla di «concomitanza di presidi di opposta ideologia» e questa definizione non piace a Braga e Fornaro, entrambi presenti in piazza a Dongo quel mattino: «Il ministro Piantedosi usa parole inaccettabili a proposito della contemporanea manifestazione promossa dall’Anpi, parlando di “opposte ideologie”, espressione che rivela la lontananza dalla Costituzione su cui il ministro ha giurato e che richiede da parte del Governo un intervento correttivo non rinviabile e assolutamente doveroso – sottolineano i due parlamentari del PD – . L’Italia è una repubblica democratica nata dalla lotta antifascista: questa è la storia. E non si può riscrivere. La risposta, nel complesso, è insufficiente, reticente e storicamente inappropriata».

Resta comunque il fatto che sono state disposte misure. «Il ministro degli interni, comunque, ha fatto sapere di aver identificato i 34 presenti, di cui 12 denunciati – aggiungono Braga e Fornaro in chiusura della loro nota– dicendo anche che sono in corso indagini per accertare ulteriori fatti penalmente rilevanti e riconoscendo così per i presenti a Dongo la violazione di leggi che non potrà essere tollerata in futuro».

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