Coronavirus, un altro dolore a Bellagio
Morto l’autista degli alunni e dei Vip

Alberto Barindelli, 64 anni, era il fratello maggiore del sindaco Angelo

Era continuamente in viaggio all’interno del borgo per portare i ragazzini a scuola e poi i clienti degli alberghi, con i pulmini o con la limousine.

Alberto Barindelli, 64 anni, è mancato venerdì nella terapia intensiva dell’ospedale Sant’Anna di San Fermo della Battaglia, dove era ricoverato da qualche tempo. Era il fratello maggiore del sindaco Angelo Barindelli. Per lui è stata lunga la battaglia contro il Covid-19, avviata praticamente ad inizio emergenza sanitaria a febbraio.

Lascia la moglie Maria Sole e due figli, Sofia 15 anni, e Marco 28 anni, che collaborava con il padre nella gestione dell’attività di taxi e noleggio con conducente fondata da un giovanissimo Alberto nel lontano 1976.

I servizi per il GH Serbelloni

Gestiva, tra gli altri, i servizi di “transfert” per il Grand Hotel Villa Serbelloni.

Era uno dei protagonisti delle attività bellagine: negli anni Ottanta era stato infatti tra i primi consiglieri della Promo Bellagio e aveva portato idee e praticità nel gruppo. L’impegno pubblico del fratello ne aveva di certo limitato la volontà di darsi da fare per il suo paese.

Gli ultimi tempi sono stati difficili. Un paio di anni fa, mentre era fermo a lato della strada in prossimità della sua abitazione di Guello, era stato investito da una motociclista che aveva perso il controllo della moto nella discesa del Ghisallo.

Le fratture e lo scompenso cardiaco conseguenti all’incidente lo avevano duramente provato ma negli ultimi mesi sembrava tornato in piena forma, fino a quando, a febbraio, ha avvertito i primi sintomi del coronavirus. Un primo ricovero all’ospedale di Erba, il successivo trasferimento al Sant’Anna, il lungo periodo in terapia intensiva non sono stati sufficienti a portarlo alla guarigione.

«Tra pochi giorni avrebbe compiuto 65 anni. Lascia la moglie i due figli e tanti amici in paese. Era un uomo forte e coraggioso, prima di aggravarsi ci inviava video e messaggi dalla terapia intensiva. Ci scriveva che era dura ma che non avrebbe mollato. Poi abbiamo perso ogni contatto», racconta Angelo Barindelli.

Fine emergenza

Il sindaco, come le tante famiglie toccate in queste settimane dal virus, spera finisca presto questa emergenza sanitaria che sta seminando dolore e lutti: «È una situazione terribile che ha colpito molte famiglie».

Non ci sarà per ora modo di dare un ultimo saluto all’imprenditore bellagino: «Purtroppo in questa situazione, per la nostra famiglia, come per le altre famiglie che hanno perso i propri cari, non ci sono né il tempo e né la possibilità di concedersi al dolore e alla consolazione. Lo faremo alla fine dell’emergenza, quando lo ricorderemo insieme a coloro che lo hanno conosciuto e gli hanno voluto bene», conclude Angelo Barindelli.

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