Corrido: bus di linea contro due cervi
«Sempre di più sulle strade»

Momenti di paura su un pullman della Porlezza-San Nazzaro. Morto uno degli animali, l’altro fuggito nel bosco. Illesi tutti i passeggeri

Cervi sulla Regina e cervi, a maggior ragione, lungo le strade che salgono nei paesi montani. E l’altra sera un pullman di linea della corsa C/14 Porlezza - San Nazzaro ne ha investiti addirittura due sbucati all’improvviso sulla carreggiata in territorio di Corrido.

Tanta paura a bordo, per i pochi passeggeri e, soprattutto, per il conducente, ma per fortuna nessuna conseguenza; uno dei due animali è rimasto steso senza vita sull’asfalto, l’altro si è allontanato ferito. Erano da poco passate le 19 e sulla provinciale per Corrido c’è stato inevitabile trambusto, con qualche disagio per il transito.

Sono arrivati gli agenti della polizia provinciale, che poi hanno rimosso la carcassa dell’animale; di quello allontanatosi zoppicante non c’era traccia nella vicinanze. In ovvio ritardo, anche il pullman ha potuto proseguire la sua corsa fin nel cuore della Cavargna, ma l’episodio si lascia dietro ancora una volta inevitabili strascichi polemici. All’estremità nord del Lario e nel Porlezzese, nel territorio che gravita sulla Riserva Lago di Piano, la popolazione di cervi è aumentata a dismisura e soprattutto in questa stagione, con le difficoltà a trovare cibo nei boschi gli animali si spingono fin nei centri abitati, con inevitabili rischi sulle strade. Un anno fa esatto era accaduto un incidente simile a Sorico, con un pullman di linea che percorreva il rettilineo di strada “Valeriana” fra Ponte del Passo e Nuova Olonio finito contro un cervo che attraversava. Animale morto e bus che, in quel caso, aveva riportato danni al parabrezza.

«Siamo una trentina di cacciatori selecontrollori, cioè abilitati a collaborare con i corpi di polizia provinciale di Como, Lecco e Sondrio per il contenimento della selvaggina, ma la maggioranza di noi non è stata mai chiamata – osserva Mario Meroni, presidente di Uncza (Unione nazionale cacciatori zona Alpi) – . I branchi sono in spaventosa espansione e gli effetti sempre più devastanti, con pericoli incombenti sulle strade, danni continui agli agricoltori e tanti poveri animali che fanno una fine orrenda a causa di incidenti. Occorre essere realisti e prevenire le conseguenze – conclude Meroni : noi, come ripeto, siamo disponibili». Gianpiero Riva

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