Cronaca / Lago e valli
Mercoledì 25 Settembre 2024
Cuccioli di lupo da abbattere: il caso finisce in Parlamento
Cavargna La decisione del Ticino solleva le critiche di Europa Verde: «Azione barbara»
La decisione del Governo ticinese - avallata dall’Ufficio federale dell’Ambiente (dunque dal Governo di Berna) - di dar corso agli abbattimenti di due terzi delle cucciolate di lupi appartenenti anche a branchi transfrontalieri, come quello della Val Colla, che insiste direttamente sul crinale tra Val Cavargna e Valle Albano, rischia di diventare un caso internazionale.
«Questa azione barbara non ha senso, come possono dimostrare tutti gli esperti, anzi ha delle ripercussioni negative sull’economia rurale e persino sulle predazioni anche sul nostro territorio», ha fatto sapere in una nota “Europa Verde”, preannunciando un’interrogazione parlamentare a firma dei deputati Angelo Bonelli e Devis Dori.
Interrogazione in cui al ministero competente viene chiesto «un chiarimento con le autorità elvetiche considerato che la Svizzera partecipa formalmente ai progetti internazionali di tutela del lupo e gestione integrata della sua presenza sulle Alpi, che impegnano ingenti risorse economiche ed umane».
Per quel che concerne la Svizzera, «con una formazione di un’ora sono stati addestrati cacciatori che al buio e in movimento difficilmente potranno distinguere un adulto da un cucciolo di pochi mesi”. “Il lupo è specie super protetta da leggi europee, nazionali e convenzioni internazionali e la sua caccia è rigorosamente vietata - si legge ancora nella nota “Europa Verde” -. Il lupo alpino va gestito oltre le dogane e i confini amministrativi e ci sono task force internazionali, a cui la Svizzera partecipa, per le quali vengono spese decine di milioni di euro al fine di tutelare il lupo e al fine di trovare le soluzioni per una positiva reciproca coesistenza».
Peraltro la Svizzera ha certificato nel 2023 che «ad un aumento del numero dei lupi è corrisposta una diminuzione delle predazioni del 25%». Via social, Elisabetta Patelli, storica ecologista comasca, ha parlato di “una strage inutile e priva di logica”.
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