Da Menaggio al Sudamerica: storie di emigrazione

All’istituto Vanoni è in corso una mostra sul tema: oggi l’incontro con una archeologa cilena, discendente di una famiglia di Grandola e Uniti

All’istituto Vanoni è allestita una mostra sull’emigrazione dalla Val Menaggio al Sud America dei secoli scorsi. Fa parte del progetto “Dalle Alpi alle Ande”, che da alcuni anni l’associazione “Sentiero dei sogni” porta avanti suscitando grande interesse e coinvolgimento; questa fase che coinvolge le scuole, in particolare, nasce dalla sinergia tra “Sentiero dei Sogni”, il Centro studi Valle Imagna, ente capofila, l’Ecoistituto della Valle del Ticino e Tracciaminima, che hanno partecipato a un apposito bando regionale classificandosi al primo posto.

Proprio oggi, sabato, gli studenti tre classi dell’indirizzo scientifico incontreranno l’archeologa e traduttrice cilena Isabella Riquelme-Toro, discendente di emigranti di Grona, piccola frazione di Grandola ed Uniti, che racconterà la sua bella storia di riscoperta delle radici familiari.

«La mia bisnonna Ida emigrò a Copiapò, dove incontrò e sposò un italiano emigrante dalla Basilicata – racconta a questo proposito l’archeologa – Inizialmente tra loro non riuscivano neppure a conversare perché entrambi parlavano solo il proprio dialetto». E’ stata lei, assieme alla madre, la prima discendente che è riuscita a coronare il desiderio di ritornare alle proprie radici.

«Dinanzi alla chiesa di Grona mia madre avvertì qualcosa di magico e speciale – racconta Isabella – Proprio di fronte c’era ancora la casa della bisnonna Ida, di cui conservavamo una vecchia foto. Facemmo un album di immagini e a Natale lo regalammo alla nonna, che aveva 94 anni e non era più del tutto lucida, ma quel dono le fece brillare gli occhi e lo sfogliava tutti i giorni con grande entusiasmo».

Isabella è tornata a Grona nel 2023 ed è riuscita ad allacciare rapporti per approfondire la storia dell’emigrazione locale, sentendosi da quel momento anche italiana. Si è così occupata di digitalizzare, trascrivere e tradurre gli oltre 650 documenti degli emigranti locali contenuti in un baule ritrovato nel 2004 a Grona da Roberta Scheggia. Un autentico patrimonio che ha consentito di “riscrivere” la storia dell’emigrazione.

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