Diciotto persone a Torno sfollate per la frana

Maltempo Impressionanti i danni provocati alle abitazioni dall’esondazione di un valletto in località Rasina. Undici evacuati hanno potuto fare rientro. Il sindaco: «Siamo intervenuti subito, è stata allagata anche casa mia»

Sono rientrati a casa ieri a metà giornata 11 dei 18 residenti evacuati dopo il fiume di fango che in una manciata di minuti, nel tardo pomeriggio di martedì, ha avvolto la frazione di Rasina, che si trova - per avere un riferimento diretto - sopra l’imbocco della galleria lungo la Lariana.

Proprio nei momenti in cui Blevio stava facendo i conti con l’esondazione del torrente Pertus a Capovico, anche Torno ha dovuto affrontare una grave situazione di emergenza che in serata ha assunti connotati preoccupanti.

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Un nubifragio

Nella fascia di territorio tra Moltrasio (sponda occidentale), Torno e Blevio (sponda orientale) - per meglio perimetrare la situazione - sono caduti 50 millimetri di pioggia in meno di due ore. E’ stato il sindaco Rino Malacrida, che abita proprio a Rasina e il cui terreno di pertinenza all’abitazione è stato coinvolto in larga parte dallo smottamento, a raccontare nel dettaglio quanto accaduto nel tardo pomeriggio di martedì.

«E’ esondato un valletto, dopo che a valle sono stati trascinati tronchi e fango che hanno provocato un “effetto tappo”- ha affermato il primo cittadino -. A seguito dell’esondazione del valletto, la “piena” ha travolto un muro di cinta di un’abitazione, che è franato, deviando l’acqua verso l’abitazione stessa e verso i terreni sottostanti. Un’ampia parte di muro è crollata all’interno del valletto, rendendo così pericolosa l’intera zona per le ore a venire. Da qui le 18 persone evacuate». Da lì in poi l’acqua ha invaso ogni cosa, io stesso ho dovuto fare i conti con il terreno e una parte dell’abitazione allagati - racconta il primo cittadino -. Ci siamo subito attivati come Comune attraverso le imprese e il nostro personale. Già questa mattina (ieri, ndr) le situazioni di maggiore pericolo sono state messe rapidamente in sicurezza, in previsione anche delle nuove precipitazioni attese da qui ai prossimi giorni».

Martedì sera 16 persone hanno dovuto dormire fuori casa, nel dettaglio 11 sono state ospitate, d’intesa con il Comune, presso l’Hotel Glavjc, mentre 5 dipendenti dell’Hotel Sereno hanno trovato ospitalità a Villa Pliniana. Per altri 2 residenti, invece, si è trovata una sistemazione “interna” ovvero al terzo piano dell’abitazione parzialmente invasa al pianterreno da acqua e fango.

Martedì sera, insieme a imprese e personale del Comune, sono intervenuti anche i volontari della Protezione Civile Colline Comasche. Ieri mattina la situazione risultava ancora parecchio complessa. E’ migliorata poi nel corso della giornata, pur con tutta l’apprensione del caso data dall’allerta “arancione” per rischio temporali emessa dalla Protezione civile regionale nel primo pomeriggio di ieri. «Il ripristino dei muri e la messa in sicurezza della zona sono in pieno corso - ha confermato attorno alle 13 via social la Protezione civile Colline Comasche -. Fortunatamente non c’è stato nessun ferito, pur a fronte di 18 persone evacuate».

Ancora problemi

Come detto, 11 di queste 18 persone ieri sono rientrate nelle rispettive abitazioni, mentre 5 trascorreranno ancora la notte fuori casa. Per le altre rimarrà valida la sistemazione all’ultimo piano dell’abitazione, previo consulto anche con tecnici e geologo. Quanto alla stima dei danni, il sindaco Rino Malacrida ha parlato di «una conta che nell’immediato si attesta tra i 150 mila ed i 200 mila euro». «Sapremo essere più precisi già nelle prossime ore - la chiosa del primo cittadino -. Ci siamo subito rimboccati le maniche. Ora imposteremo le opere di messa in sicurezza».

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