Dormiva in auto per evitare le telecamere
Alla fine il ladro è beffato: maxi condanna

Bellagio: quattro anni e 9 mesi all’albanese che aveva colpito in un hotel e in una villa privata. Per sfuggire ai controlli non lasciava il paese dopo i colpi . Decisive le indagini dei carabinieri

L’ipotesi investigativa, era che il sospettato sapesse della presenza del sistema di lettura delle targhe che “proteggeva” il paese.

Per questo motivo, quando entrava a Bellagio con la propria Fiat Punto grigia per compiere i colpi, poi non usciva più dal perimetro stesso del paese, rimanendovi per ore, magari anche dormendo in auto, per impedire ai carabinieri di individuare quell’auto che entrava e usciva in orari compatibili con i furti.

Ma alla fine, nonostante questo stratagemma, a vincere sono stati i carabinieri della stazione di Bellagio che sono riusciti comunque ad individuare il sospettato, a contestargli un furto e un ingresso di una seconda villa (oltre a recuperare ulteriori oggetti di provenienza sospetta) e a portare di fronte ad un giudice un cittadino albanese di 48 anni, che è stato ora condannato in via definitiva a ben 4 anni e 9 mesi di pena, con 1.150 euro di multa.

I colpi di cui stiamo scrivendo fanno parte di una serie di reati commessi in un periodo di tempo ristretto, tra il mese di novembre e Natale del 2021. Le indagini erano partite dopo la denuncia di un furto che – la notte del 25 novembre – era stato subito dall’Hotel Fioroni dove un uomo con un cappellino in testa e una andatura claudicante, era entrato per rubare un po’ di tutto (posate, liquori, giacche, anche un paio di scarpe) dalla sala delle colazioni e da altri ambienti vicini. Il ladro era passato dopo aver scardinato una porta e una finestra. Le telecamere lo avevano ripreso, con quel modo di camminare molto tipico e con un’auto – una fiat Punto di colore grigio – che era stata poi vista allontanarsi dalle vie adiacenti.

Insomma, quell’auto era finita al centro dell’attenzione ma non si riusciva a rintracciarne l’uscita dal sistema di lettura delle targhe. Ma i carabinieri del paese, che nel frattempo erano riusciti a risalire ad un numero di targa, hanno deciso di passare all’azione e alla prima segnalazione in arrivo di un’auto corrispondente a quella dei furti si sono messi sulle sue tracce, arrivando fino ad una villa privata (era la notte del 22 dicembre sempre del 2021) da dove il sospettato era stato visto uscire con la stessa sacca che era stata ripresa in occasione del furto nell’hotel. Alla fine delle indagini è stato poi chiamato a rispondere della violazione di domicilio della villa, del furto in hotel e anche di ricettazione per la merce rubata che gli era stata trovata in auto. Il Tribunale di Como l’ha poi condannato a 4 anni e 9 mesi, assolvendolo solo dalla ricettazione (per difetto di querela) dopo aver riqualificato il reato in furto. Una decisione che nel frattempo è anche diventata definitiva. (Mauro Peverelli)

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