Cronaca / Lago e valli
Domenica 06 Agosto 2023
Due euro per tagliare a metà un toast. Il titolare: «Il servizio in più si paga»
Gera Lario Un cliente del bar Pace ha postato la foto dello scontrino con il supplemento. «Mai successo prima». Franzoso (gestore): «Abbiamo usato piattini e tovaglioli in più»
Prima su Tripadvisor e poi più diffusamente sui social, non di rado compaiono segnalazioni, con tanto di scontrino, di prezzi esorbitanti per consumazioni in bar e ristoranti del lago o per trattamenti poco gentili ricevuti dai clienti. La ragione, ovviamente, non sta sempre tutta da una sola parte. Davvero più unico che raro, tuttavia, lo scontrino che esibisce Antonio Villa, cliente occasionale del bar Pace di Gera Lario: assieme a un toast vegetariano con patatine, a una Coca Cola e a mezzo litro di acqua gassata e a un caffè, compare infatti anche la voce “diviso a metà”, per un costo di 2 euro. E la sorpresa del cliente è proprio tutta lì: «Prendi un toast, chiedi di tagliarlo a metà per darne un angolo alla tua compagna e, magia, il programma già prevede la voce “diviso a metà” al costo di 2 euro – rimarca Villa – . Ebbene sì, nel Comasco succede anche questo. Non mi era mai successo nel mondo che ho visitato».
La curiosità della disputa, a dire il vero, parte anche dalla richiesta di dividere un toast; se capita di dividere una pizza, per un semplice toast, di solito, basta porgerlo all’amico seduto allo stesso tavolino e fargliene staccare un pezzetto su un tovagliolo di carta. Chiedere al barista di tagliarlo in due comporta inevitabilmente un impegno in più ed è proprio ciò che fa notare il titolare del bar Pace, Davide Buzzi Franzoso. «Se un cliente mi chiede di fare due porzioni di un toast devo usare due piattini, due tovaglioli e andare al tavolo impegnando due mani. È vero che il cliente ha sempre ragione, ma è altrettanto vero che le richieste supplementari hanno un costo».
E in questo caso, occorre riconoscerlo, la richiesta supplementare il barista di Gera l’ha regolarmente dichiarata sullo scontrino, pagandoci dunque anche le tasse. La curiosa vicenda del bar Pace riporta d’attualità le richieste più bizzarre e maniacali dei clienti, soprattutto italiani: un semplice caffè può diventare “un po’ lungo, macchiato latte freddo, non proprio bollente ma nemmeno tiepido” e un cappuccino, come si è sentito chiedere un barista di Torino, “tiepido tendente al caldo”. Ma anche sulle istanze “parsimoniose” non si scherza: altri colleghi altolariani di Buzzi Franzoso riferiscono di aver dovuto dividere una pallina di gelato e addirittura un caffè in due tazzine. «Le richieste dei clienti sono tutte legittime – afferma un altro barista del territorio altolariano – ma se comportano un impegno doppio per chi serve, mi pare equo chiedere un costo suppletivo per la consumazione».
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