Esplode bombola di acetilene: artista francese di Rezzonico ferito alla gamba

San Siro Infortunio ieri mattina nel castello, lesioni serie per il sessantenne che lì risiede. In seguito allo scoppio, il manometro è schizzato verso l’uomo, che realizza sculture in metallo

È esplosa una bombola di acetilene e la persona che la trasportava si è ferita in maniera seria alla gamba.

L’infortunio ieri mattina nei pressi del castello del borgo: attorno alle 9.30 nel vicinato si è udito un fragoroso botto e subito le grida di aiuto del castellano, Richard Cahours de Virgile, 60 anni, cittadino francese che da anni risiede ormai stabilmente a Rezzonico.

Soccorsi

Immediato l’allarme, con la macchina dei soccorsi che si è messa in moto in maniera corposa: oltre ad ambulanze della Croce Rossa di Menaggio e di Monza Brianza (quest’ultima si trovava già nei pressi), il servizio 118 ha fatto decollare anche l’elicottero dalla base di Bergamo; sul posto anche i Vigili del fuoco di Menaggio e Dongo.

Il paziente ha subito un serio trauma ad una gamba sinistra ed è stato trasportato a bordo dell’eliambulanza all’ospedale San Gerardo di Monza.

Non è ancora ben chiara la dinamica dell’incidente: Cahours de Virgile realizza sculture e manufatti in metallo, era evidentemente intento a qualcuno dei suoi lavori e ha pensato di servirsi della bombola per un’operazione di saldatura o taglio. Nella fase di trasporto della stessa, però, è avvenuto lo scoppio e, stando alle prime testimonianze raccolte in loco, la parte superiore con il manometro attaccata al serbatoio, in seguito all’esplosione, è stata scaraventata via ha colpito l’arto del paziente.

Per i rilievi dell’incidente sono giunti a Rezzonico anche i carabinieri della Compagnia di Menaggio.

L’intervento dei soccorsi si è concluso comunque in codice giallo, che significa paziente non in pericolo di vita, anche se restano da valutare le conseguenze delle lesioni alla gamba.

Precedenti

L’episodio di San Siro ne richiama inevitabilmente alla memoria altri. Nel febbraio dello scorso anno era scoppiata una bombola di gpl a Piumona, frazione di Gravedona: una famigliola, vista la bella giornata, aveva pensato bene di mettere in azione il barbecue in giardino per la classica prima grigliata dell’anno, ma una perdita di gas aveva scatenato fiamme ovunque, con i proprietari che erano riusciti, per fortuna, a trarsi in salvo prima che la bombola esplodesse.

Ben più tragico il bilancio di quanto avvenuto nel luglio del 2019 a Brenzio, frazione di Consiglio di Rumo, quando il bilancio fu di un morto e un ferito grave. In quell’occasione scoppiò un serbatoio del gas di un’abitazione che Mauro Pigazzini, cinquantatreenne lecchese dipendente della Butangas, stava riempiendo: morì nell’esplosione. Poco distante c’era anche Gino Mantova, all’epoca sessantasettenne, di Stazzona: anche lui venne scaraventato a terra subendo gravi traumi, ma dopo diversi mesi di ospedale, per fortuna, si riprese.

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