Cronaca / Lago e valli
Mercoledì 22 Aprile 2020
«Estate da salvare
Il turismo a Bellagio
non può chiudere»
Le guide: «Errore rinunciare. Meglio con le mascherine, piuttosto che non vivere. Niente tassa di soggiorno, e sconti mirati per gli italiani»
C’è chi dice no a Bellagio chiusa per coronavirus. E chiede di fare di tutto per salvare il salvabile sul fronte turistico: «Se dobbiamo scegliere tra vivere con le mascherine oppure non vivere, noi preferiamo vivere». Parole che non lasciano dubbi quelle di Antonio Graziano, fondatore di Bellagio Travel Guide App (applicazione gratuita con 2.800 iscritti), titolare di un’agenzia di marketing e comunicazione, e gestore di due appartamenti per turisti nella “perla del Lario”.
«Non siamo d’accordo con il messaggio lanciato dal sindaco Angelo Barindelli. Bellagio è descritta come una meta per soli americani o stranieri. Il sindaco dovrebbe esprimere parole di amore e speranza, per i suoi cittadini e per chi ci lavora portando reddito ed un valore qualitativo aggiunto allo stesso. Parole come ricominciare, darsi da fare, cavalcare il cambiamento, aiutarsi, vincere, nonostante tutto. Affermare che sarà una stagione compromessa ma non persa» afferma Graziano.
La proposta
«Lanciamo messaggi positivi, per esempio sospendiamo la tassa di soggiorno per quest’anno. Per noi che affittiamo appartamenti può rappresentare il 10% del canone di affitto, se ci sono quattro persone si parla anche di 6 euro».
Secondo Graziano si deve puntare sulle piccole strutture già in questo 2020: «A Bellagio ci sono tantissime piccole o piccolissime strutture ricettive come appartamenti, b&b e hotel che quest’anno possono fare la differenza perché, se dobbiamo scegliere tra vivere con le mascherine oppure non vivere, noi preferiamo vivere. È una stagione che va vissuta e se ci sarà il 30% del turismo abituale in paese, lavoriamo su quello. Diamo forza magari ai più piccoli, a chi affitta appartamenti come me, perché per noi anche solo 5 o 10 turisti fanno la differenza. Noi per esempio abbiamo ricevuto una prenotazione per il 9 maggio, un minimo di speranza c’è».
Per Graziano e la sua collaboratrice Silvia Manzoni di fronte ad un anno straordinario si devono proporre soluzioni adeguate: «Il turismo per il 2020 arriverà probabilmente solo dall’Italia e sappiamo che i nostri connazionali hanno meno soldi da spendere. Se il Comune togliesse la tassa e noi facessimo un poco di sconto potremmo proporre una bella offerta a tutti quegli italiani che non conoscono Bellagio. E’ un modo di ripartire, anche con la mascherina. Perché no. L’importante è lavorare per limitare le perdite».
Fare squadra
«Sarebbe importantissimo in questo momento riuscire a far passare un messaggio positivo a negozi, bar, ristoranti, alimentari, e tutte le altre attività affinché si trovi un “accordo” per tenere aperta Bellagio in questa stagione nel miglior modo possibile e il più a lungo. Benissimo la proposta dell’assessore Luca Leoni di allungare la stagione fino all’inverno. Il passato non esiste più, il futuro non esiste ancora ma, per crearne uno migliore, dobbiamo impegnarci da subito». (Giovanni Cristiani)
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