Estate positiva nella terra dei camping: «Ma dobbiamo allungare la stagione»

Alto Lario Soddisfatti gli operatori turistici nonostante la partenza in ritardo per il maltempo. Sette ospiti su dieci arrivano dalla Germania, ma in aumento anche arabi e americani

Stagione molto positiva, ma c’è la necessità di lavorare per estenderla anche alla primavera e all’autunno. In territorio altolariano l’andamento del turismo viene riassunto da una delle addette degli infopoint di Gravedona e Domaso, Alessia Baraiolo: «La stagione è partita più tardi del solito per via del persistente maltempo. Ad eccezione del week-end lungo dell’Ascensione (dal 9 al 12 maggio), in cui il meteo è stato favorevole e c’è stata una forte affluenza di turisti, in occasione delle altre festività svizzero/tedesche (Pentecoste e Corpus Domini) siamo stati al di sotto delle aspettative. Poi, da metà giugno, si è registrato un convincente decollo, con il picco da fine luglio a queste settimane».

Prospettive

«Per il mese di settembre – prosegue l’operatrice – la prospettiva è ancora buona e gli operatori del territorio vantano ancora diverse prenotazioni. Diverse strutture che di solito chiudono a fine settembre hanno deciso di continuare fino alla metà di ottobre, confidando nella stabilità del meteo».

Per quanto riguarda le nazionalità degli ospiti stranieri, nessuna sorpresa: in linea con gli anni passati, il 70% arriva dalla Germania, poi molti francesi, in forte aumento, olandesi, italiani, belgi, svizzeri e inglesi. «La stagione 2024 ha fatto registrare un significativo incremento dei turisti di nazionalità polacca e della Scandinavia, in particolare danesi e svedesi – sottolinea Alessa Baraiolo – Il territorio, insomma, sta allargando la propria clientela».

Giuseppe Rasella, membro della giunta della Camera di commercio con delega al turismo e titolare di una struttura ricettiva a Gravedona, conferma i grandi numeri dell’estate: «Siamo sicuramente sui livelli dello scorso anno, quando abbiamo registrato un boom – dice – La clientela tedesca la fa sempre da padrona, ma fra i turisti emergenti direi che meritano una sottolineatura gli arabi, mentre in significativa crescita sono gli americani. La primavera è stata troppo piovosa e ha condizionata gli arrivi – prosegue l’operatore locale – ma l’Alto Lario ha delle potenzialità turistiche ancora inespresse e da sfruttare».

Mentre in Tremezzina, grazie ai grandi alberghi, il turismo si è destagionalizzato, in territorio altolariano, dove predominano ancora i campeggi, c’è margine per crescere ancora. Ci sono in vista progetti di capienti alberghi e le istituzioni locali stanno cercando di promuovere anche l’entroterra, con le sue bellezze naturali, i suoi prodotti di nicchia, e infrastrutture apposite. «Occorre lavorare sulla bassa stagione – conclude Rasella – per offrire alla clientela straniera opportunità di soggiorno non basate solo su spiaggia e lago».

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