Febbre e tosse, ambulatori sotto assedio. I medici di famiglia: «Troppe richieste»

Salute Stagione influenzale già molto impegnativa, per gli esperti sarà la peggiore del decennio. In aumento anche i casi di polmonite. Aperti da ieri anche i centri vaccinali di Asst Lariana

Febbre e tosse: troppi pazienti, i medici di famiglia faticano a tenere testa alle richieste. Tra sindromi parainfluenzali e Covid anche tanti casi di polmoniti.

La categoria dei medici di base ammette di attraversare un momento di difficoltà, sono centinaia i comaschi che bussano alle porte degli ambulatori lamentando sintomi influenzali, ma anche in certi casi un più complesso affaticamento polmonare.

Il picco atteso a fine anno

«Dei 14 pazienti visitati stamattina nella sola fascia mattutina a libero accesso dieci presentavano questa sintomatologia – spiega dallo studio di via Torriani Antonietta Zaccariello – sindromi influenzali, Covid, infezioni virali e batteriche».

«Siamo in super difficoltà – le fa eco Lorenzo Giorato dall’ambulatorio di via Caniggia – I numeri sono davvero elevati e dobbiamo anche portare avanti la campagna vaccinale». Una delle poche speranze di prevenire una stagione influenzale che altrimenti, così sostiene il virologo Fabrizio Pregliasco, si annuncia come una delle più pesanti degli ultimi dieci anni. Colpa, appunto, di questo mix di agenti patogeni. «Solo la mattina ho ricevuto una sessantina di telefonate – racconta Federico Citella, giovane medico di famiglia – più una trentina di mail a cui si sommano i messaggi in segretaria». Molti pazienti non riescono a mettersi in contatto con i curanti. «I sintomi quasi sempre presenti sono febbre alta e tosse forte – dice Cecilia Guanziroli dall’ambulatorio di Moltrasio –, spesso con tampone negativo, così non fosse resta l’indicazione ad usare la mascherina e a non uscire di casa. Vediamo anche tante polmoniti. Non c’è stata pausa, nemmeno d’estate, la circolazione di virus e batteri non conosce stagioni». Il picco dell’influenza tradizionale però è atteso tra fine dicembre e inizio gennaio, lo scorso ospedali come il Sant’Anna hanno dovuto attrezzarsi con letti aggiuntivi. «Bronchiti, polmoniti, oltre alle sindromi febbrili ci sono già pazienti con patologie più importanti – aggiunge la dottoressa Maria Novella Del Sordo – forse anche alla luce delle tante infezioni per ora c’è una buona risposta alla campagna vaccinale. Arrivano anche giovani che non si erano mai fatti vaccinare prima».

Da ieri sono aperti anche i centri vaccinali dell’Asst Lariana, oltre che le farmacie già attive, non solo per l’antinfluenzale, ma anche per l’anti Covid. Per fissare un appuntamento basta consultare il sito “prenota salute”. Finora sul territorio provinciale sono stati somministrati 21.542 vaccini antinfluenzali e 3.628 anti Covid.

Le infezioni in età pediatrica

«Raccomandiamo sempre entrambe le vaccinazioni a partire dai fragili – dice Chiara Ponzoni dall’ambulatorio di via Teresa Ciceri – come il tampone Covid per una diagnosi più rapida e certa». «I virus parainfluenzali colpiscono sempre più in anticipo – aggiunge Italo Nessi – da novembre l’anno scorso le infezioni sono partite ad ottobre, adesso già a fine settembre. La tradizionale stagione influenzale non esiste più». Tra i più piccoli invece non c’è ancora un’esplosione dei casi. «Abbiamo lavorato molto alla ripresa delle scuole come perfino durante l’estate – spiega il pediatra Mirko Lombardi – Adesso le visite si concentrano sulla primissima fascia pediatrica. Mentre per i più grandi le richieste ci sono, ma non sono così tante da essere sommersi, era peggio qualche settimana fa».

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