«Finirai peggio di Giulia Cecchettin»: arrestato

Tremezzina Oltre alle minacce di morte, l’ex fidanzato avrebbe anche inviato immagini hot alla donna. Ora è ai domiciliari con il braccialetto elettronico

Tremezzina

«Non sei né Giulia Cecchettin né (Giulia) Tramontano. La tua fine sarà diversa. Qualcosa che nessuno ha ancora visto».

Ci sono anche minacce di morte decisamente esplicite, con tanto di paragoni diretti con due femminicidi che hanno inorridito l’Italia, dietro la vicenda che ha portato agli arresti domiciliari - con tanto di braccialetto elettronico - un trentaduenne residente a Varedo (Monza e Brianza) dipendente di un’azienda di trasporto pubblica.

Le indagini dei carabinieri

L’uomo - secondo quanto ricostruito dai carabinieri di Tremezzina sotto l’egida della Compagnia di Menaggio - ha rivolto all’ex fidanzata, una ragazza di 30 anni residente nel Marianese ed ospite di una struttura di Tremezzina, una lunga serie di minacce verbali e telefoniche oltre a numerosi atti persecutori, il tutto iniziato lo scorso mese di settembre. I militari dell’Arma hanno raccolto la testimonianza della giovane, che ha trovato la forza di denunciare quanto stava accadendo ormai da tempo a fronte del rifiuto dell’ex fidanzato di accettare la fine della relazione.

I riscontri

Anche a causa di questi veri e propri atti persecutori, la donna aveva chiesto poi aiuto ad una struttura di Tremezzina, dove comunque l’ex fidanzato aveva provato nuovamente a contattarla. Come se non bastasse il trentaduenne di Monza e Brianza si era spinto persino a inviare immagini hot della donna. Anche per questo ora insieme agli atti persecutori ora dovrà rispondere di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti. Reati cui si somma l’aggravante di essere stati commessi contro una persona cui era stato legato sentimentalmente nonché di aver diffuso foto intime attraverso strumenti telematici.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri di Tremezzina, che con grande attenzione e scrupolo hanno ricostruito questa delicata vicenda, una volta incamerato il “no” a proseguire la relazione il trentaduenne di Varedo si era reso protagonista di un autentico stillicidio di insulti e vessazioni telefoniche, perpetrate attraverso i canali social (instagram e telegram), ma anche tramite whatsapp. Dalle vessazioni si era poi passati alle minacce di morte, con riferimento anche a due femminicidi, che - come anticipato - hanno suscitato grande indignazione e unanime condanna a livello nazionale.

I carabinieri di Tremezzina, dopo una meticolosa indagine, hanno così arrestato il trentaduenne di Monza e Brianza, per il quale - secondo i contenuti di un messaggio ora agli atti - l’unico obiettivo ormai era “cancellare dalla faccia della terra” l’ex fidanzata.

Sempre in base a quanto ricostruito dai militari dell’Arma, l’uomo si era spinto sino ad Ossuccio nel tentativo di poter incontrare la trentaduenne marianese. Anche da qui è arrivata un’accelerazione delle indagini e gli arresti domiciliari, con l’obbligo del braccialetto elettronico.

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