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Cronaca / Lago e valli
Domenica 02 Marzo 2025
Franco, addio all’ultimo dei partigiani: «Un protagonista della storia»
Dell’Era abitava a Dongo ed aveva 97 anni, sempre presente alle rievocazioni L’irruzione nella sede del sindacato fascista e la morte dei suoi compagni
Se n’è andato anche l’ultimo protagonista della Resistenza altolariana. Franco Dell’Era, 97 anni, è stato un partigiano fino all’ultimo. Per lui voleva dire credere nei valori della pace, della giustizia e della democrazia e anche lo scorso 25 aprile era in piazza ad onorare la cerimonia della Liberazione.
Nell’ottobre del 1944 il comitato di liberazione costituitosi in un cascinale di San Gottardo necessitava di una macchina da scrivere per preparare i dispacci da inviare a Como e a Milano: assieme ad altri due giovanissimi partigiani del paese, Ernesto Briz e Primo Maffioli, Dell’Era entrò nella sede del sindacato fascista e si portò via ciò che serviva.
Un’azione condotta con un pizzico di follia della gioventù, ma anche con uno spirito votato a valori già ben riconosciuti e inseguiti. Quella macchina da scrivere ora si trova nel Museo della fine della guerra, cimelio che rappresenta la risolutezza e il desiderio, di quel drappello di uomini, di essere utili alla causa della lotta al fascismo. Pochi giorni prima della Liberazione anche lui era andato fino a Bellinzona ad accompagnare in ospedale alcuni compagni feriti. Giulio Paracchini, Primo Maffioli, Carlo Brenna ed Enrico Conti, che di ritorno avevano già raggiunto il rifugio Giovo e stavano riposando, subirono un agguato delle camicie nere e vennero barbaramente uccisi.
Da persona schiva, pur non mancando mai alle commemorazioni, era poco incline a rievocare quegli eventi e non si è nemmeno mai fatto intervistare: «Franco parlava raramente dei fatti di ottant’anni che aveva vissuto in prima persona – conferma Giovanni Muolo, sindaco del paese negli anni scorsi e amico di famiglia – . Era come se volesse onorare con un rispettoso silenzio la memoria degli amici che sacrificarono la vita per la Resistenza. Di lui ho sempre ammirato l’integrità e la statura morale».
Anche il sindaco in carica, Mauro Robba, ne sottolinea le doti: «Lo conoscevo e apprezzavo fin da quando ero ragazzo. Anche in questi ultimi anni, quando le sue condizioni di salute non erano più ottimali, non rinunciava a farsi accompagnare in piazza per il 25 Aprile e per la giornata dedicata al Museo della fine della guerra. Da lui abbiamo tutti da imparare e per Dongo rimarrà sempre un esempio e un simbolo».
L’Anpi Dongo è ovviamente in lutto per la scomparsa dell’ultimo testimone locale dei fatti del ’45. Domani (lunedì 3) alle 10, al cimitero ci sarà un momento di raccoglimento per il partigiano scomparso in occasione della tumulazione delle sue ceneri.
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