Un gatto è stato trovato morto nei boschi per colpa di un cappio d’acciaio dei bracconieri

Tremezzina Il ritrovamento da parte di una donna nella zona di Lenno: «È un laccio da bracconieri vicino alle case, ho presentato denuncia»

Cappi di acciaio (fuorilegge) lasciati dai bracconieri in una zona boschiva in Tremezzina adiacente il centro abitato, un micio che malauguratamente cade nella trappola e riporta danni irreversibili, l’attenzione di una cittadina che cerca di salvarlo: un episodio inquientante.

«Ho recuperato un gatto in condizioni disperate che vagava nella zona del Comune di Tremezzina, in località Lenno, nell’area compresa fra via della Cooperativa e l’Abbazia dell’Acquafredda, dopo numerose segnalazioni e avvistamenti da parte delle persone residenti nei giorni scorsi. Era in condizioni disperate, martoriato da un laccio di metallo, quello tipico delle trappole posizionate dai bracconieri, che gli ha letteralmente squartato l’addome».

L’episodio

Così racconta la signora, chiedendo di restare nell’anonimato. E prosegue: «Mi sono resa conto subito delle condizioni disperate in cui versava la povera creatura, anche tenuto conto del fatto che il povero animale vagava in quella zona da almeno una decina di giorni, in base alle testimonianze raccolte. Ho portato il povero gatto dal veterinario Luca Molteni che, constatata la gravità del caso, le ormai disperate condizioni e la atroce sofferenza già patita, ha optato per una inevitabile soppressione». Il veterinario ha confermato la gravissima ferita dovuta al cappio: per il povero gatto non c’è stato nulla da fare.

«Ciò su cui sarebbe opportuno riflettere – prosegue la signora - è che il fatto sia successo a ridosso del centro abitato, peraltro in un paese turistico, molto frequentato. Un cappio è uno strumento di cattura – illegale – che permette ai bracconieri di catturare volpi o animali selvatici, causando loro atroci sofferenze, come è successo per il micio: non oso pensare se dovesse cadere in trappola un bambino! Ritengo che la popolazione debba essere informata del pericolo che corrono gli animali di proprietà presenti sul territorio dove temo, quasi certamente, sono presenti altre trappole simili».

L’appello

«Spero che vi sia una presa di posizione chiara e netta da parte delle autorità - conclude la signora - anche a tutela dei cittadini che sono a conoscenza di questi fatti, affinché si possano sentire tutelati nel denunciare chi commette questi atti illegali e punibili penalmente».

La signora ha anche scattato alcune fotografie, piuttosto crude, che insieme alla denuncia, sono già state fatte pervenire a tutte le autorità competenti (Comune di Tremezzina, polizia locale e provinciale, carabinieri e Ats); il veterinario per la verifica dei fatti, ha per ora in custodia il corpo e il laccio come prove.

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