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Cronaca / Lago e valli
Mercoledì 26 Febbraio 2025
«Ho visto con i miei occhi, li ho denunciati»
Dizzasco Il racconto dell’ex dipendente che ha presentato l’esposto per i maltrattamenti agli anziani in Rsa: «Non potevo voltarmi dall’altra parte»
«Quando entrai in quella stanza, vidi una signora che piangeva. Le chiesi cosa fosse successo e mi disse che le avevano strappato i capelli. Mi girai e per terra c’erano delle ciocche di capelli. Dissi subito quello che era successo». A parlare è Pasquale Moretti, l’ex dipendente della Rsa di Dizzasco che con il suo esposto - nell’estate del 2024 - aveva fatto partire l’indagine poi sfociata nei sette arresti delle scorse ore.
Per mesi è rimasto in silenzio, nonostante avesse voglia di gridare al mondo quello che gli era accaduto e cosa aveva visto: «Mi chiamarono i carabinieri per chiedere di riferire quello che sapevo – prosegue – e allora cominciai a raccontare. Indicando anche chi poteva essere al corrente di quanto accaduto».
Ed in effetti, nel corso delle indagini, il nome del quarantatreenne di Caserta arrivato sul Lario proprio per lavorare nella Rsa di Dizzasco («Prima ero a Genova, lavoravo sulle ambulanze») non è rimasto da solo. A confermare quelle che erano le sue accuse si sono aggiunte altre sei persone, e per la precisione ex tirocinanti, ex ausiliari socio assistenziali, ma anche un operatore socio sanitario da anni in servizio che in un caso, indirettamente con una telefonata che era stata udita dai carabinieri, avevano finito con il riscontrare i sospetti. Moretti aveva un contratto a termine che non gli era poi stato rinnovato. Ai carabinieri non aveva fornito solo parole, ma anche immagini e riferimenti per poter avviare quel lavoro che ha poi permesso di risalire ai sette sospettati dei maltrattamenti. Informazioni essenziali che avevano permesso di iniziare a sentire un po’ di possibili testimoni, aggiungendo dettagli ulteriori al quel racconto primordiale che aveva avuto il merito di scoperchiare il pentolone dei presunti maltrattamenti: «Ho visto con i miei occhi quello che accadeva – ricorda ancora oggi sconvolto – Non ce l’ho fatta a voltarmi dall’altra parte».
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