Anche quest’anno i neofascisti si sono riuniti a Dongo e Giulino di Mezzegra

28 aprile Questa mattina si sono riuniti in 70 a Dongo per ricordare i sedici gerarchi fascisti fucilati e in 200 a Giulino per ricordare Mussolini. A Dongo presenti anche 200 contro manifestanti dell’Anpi e di altra associazioni

Anche quest’anno a Dongo, nella mattina di domenica 28 aprile, i nostalgici neofascisti hanno preso parte alla commemorazione dei sedici gerarchi fascisti fucilati il 28 aprile del 1945. Erano presenti in settanta, circa, con giubbotto nero e una rosa per ogni gerarca ucciso: dopo aver depositato i fiori sulla ringhiera del lungolago, i presenti hanno fatto il saluto romano.

Duecento invece le persone presenti nella piazza del municipio di Dongo, sempre questa mattina, per contestare la manifestazione dei neofascisti: tra la folla c’erano esponenti di Anpi, Pd, Movimento5stelle e altre associazioni. Canti e fischi contro i nostalgici, ma nessun particolare incidente: sul posto erano presenti le forze dell’ordine che hanno bloccato il traffico sulla statale, durante i pochi minuti della commemorazione, e vigilato anche su chi passava nelle vie del paese.

A Giulino in duecento per il ricordo di Mussolini e di Carletta Petracci

Molto più numerosi i neofascisti, duecento in giubbotto nero, che si sono riuniti questa mattina a Giulino di Mezzegra per la commemorazione di Benito Mussolini e Claretta Petacci, nel luogo in cui furono fucilati il 28 aprile del 1945. I partecipanti sono arrivati da varie parti della Lombardia, ma a Giulino di Mezzegra non c’è stato alcun tipo di contestazione, a differenza di Dongo.

Alle 11.30 nella chiesa parrocchiale di Mezzegra è stata celebrata la messa dal parroco don Ferruccio Ortellli. A seguire i partecipanti, dopo un omaggio al monumento ai Caduti, si sono fermati davanti al cancello di villa Belmonte a Giulino, dove viene collocata dagli storici il luogo dell’esecuzione di Mussolini e Petacci e dove una lapide ricorda l’evento. Qui è stato fatto il saluto romano e si è alzato il grido «Presente».

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