Il canale diventa rossastro per un inquinamento: «Vietato usare quell’acqua»

Gera Lario Incidente in un’azienda al Trivio di Fuentes. Allarme a Sant’Agata. L’ordinanza di Mella

Le acque del canale Borgofrancone, che attraversa la frazione Sant’Agata di Gera Lario, da venerdì sono di un inquietante colore rossastro.

Al Trivio è accaduto un incidente in un sito produttivo, con sversamento di sostanza di colore rosso violaceo nel canale, che passa nei pressi dell’insediamento produttivo stesso e scorre poi per un tratto parallelamente a Via al Trivio.

Si tratta di un fosso per lo più cielo aperto e solo in parte interrato, che termina il suo percorso nel fiume Adda.

Il Comune di Gera ha subito emesso un’ordinanza a firma del sindaco Oscar Mella di divieto dell’utilizzo dell’acqua contaminata per irrigazione dei terreni coltivati a Sant’Agata, fino ad avvenuta e completa bonifica.

«Con riferimento allo sversamento di sostanza di color rosso nel canale Borgofrancone ad opera di un insediamento produttivo in località al Trivio – si legge nel provvedimento – è vietato l’utilizzo dell’acqua contaminata del canale, che scorre parallelo a alla Via al Trivio andando a sfociare nell’Adda».

Lo stesso ha fatto la collega di Colico, Monica Gilardi, in relazione al proprio Comune, ordinando il divieto di qualsiasi utilizzo dell’acqua del canale e dei suoi emissari dal confine con Gera sino alla foce.

«Ats della Montagna ci ha avvisati e Arpa ci suggerito la massima attenzione – osserva il primo cittadino – in attesa degli esiti delle analisi utili a stabilire le concentrazioni e il livello di pericolosità e di contaminazione».

A Sant’Agata, piccolo nucleo periferico di Gera incastonato fra le province di Lecco e Sondrio, c’è molta preoccupazione: «Qui siamo sempre nell’emergenza – denuncia Eugenio Nonini, noto ambientalista del borgo – Quando piove, quando qualcuno realizza infrastrutture in barba alle distanze e ai disagi che subisce la gente della frazione e ora anche per un incidente che, almeno nelle conseguenze, si poteva prevenire».

«Il Borgofrancone passa da Sant’Agata, così come la Spagnola, altro canale che diventa un tutt’uno con il primo in località Erbiola – prosegue Nonini – Questi due corsi d’acqua rappresentano la salvezza dell’ittifauna lacustre, essendo le sole a poter permettere l’ovodeposizione dei pochi pesci rimasti che risalgono dalle acque ormai putride del lago».

«È necessaria anche una loro riqualificazione per preservarli da simili sversamenti e per ovviare alla presenza, negli alvei, di calcestruzzo che in tempi di secca fanno morire tutti gli animali, un tempo capaci di sopravvivere immergendosi nel fango. Si tratta di fondelli prefabbricati che sono stati posati in quasi tutti i fossi al fine di ridurre la manutenzione – conclude Nonini – Nelle Langhe una cementificazione simile ha provocato anche la scomparsa delle lepri, che non hanno più potuto dissetarsi sfruttando l’umidità dal fango».

Ora non resta che attendere gli esiti dei prelievi necessari per stabilire i livelli di pericolo e le cure per risolvere il problema che sta preoccupando abitanti e amministratori.

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