Il direttore dell’Rsa di Dongo chiede 60 mila euro annui, ma deve ancora restituirne 20 mila

Il caso Si riaccende la polemica tra Libera e Bogino. Giovedì 5 l’assemblea del consiglio direttivo

«Chi presenzierà al consiglio direttivo della casa di riposo si renderà complice e responsabile dell’assegnazione di 60mila euro di una struttura già in difficoltà economica a un presidente che si è fatto nominare anche direttore».

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Roberto Libera, rappresentante del consiglio d’amministrazione della rsa “Il giardino sul lago”, non usa mezze misure per ammonire i colleghi consiglieri in vista della convocazione del direttivo fissata per giovedì 5 luglio. Da tempo i rapporti fra il presidente, Roberto Bongino, e i diversi consiglieri si sono deteriorati e le ultime due convocazioni non hanno avuto il numero legale.

Bogino, nel frattempo, ha scritto una lettera a tutti i membri del consiglio in cui sottolinea di aver segnalato al Comune, senza ottenere risposta, la difficile situazione economica della struttura: nel prossimo anno, come elenca lui, occorrerà far fronte ad aumenti del costo del personale (62 mila euro), delle forniture di beni e servizi (40 mila), della pandemia (24 mila euro), delle misure antisismiche (36 mila), dell’adeguamento di bagni e spogliatoi (65 mila) e, dulcis in fundo, bisognerà riconoscere 60 mila euro annui al direttore per il lavoro svolto ad interim.

«La situazione debitoria corrente è di oltre 2 milioni di euro e non consente alcuna ambiguità – conclude Bogino nella sua missiva - Alla luce del buon lavoro fin qui svolto, ritengo non ci si possa sottrarre dall’affrontare le decisioni da prendere per la regolare continuità della Fondazione».

Il presidente aveva già chiesto e ottenuto di incassare 20 mila euro per il lavoro svolto nel 2021, ma l’Ats della Montagna l’ha ritenuto un compenso e non un rimborso spese e, siccome lo statuto non prevedeva alcun compenso per i membri del consiglio, ne ha chiesto la restituzione. «Quella somma non è ancora stata restituita – rimarca Libera – e intanto, a fine ottobre Bogino si è fatto nominare direttore della rsa facendo inserire a bilancio 60 mila euro annui per lui».

Se giovedì 5 dovessero presentarsi almeno in quattro, il direttivo potrebbe ratificare la surroga del rappresentante della parrocchia (ha lasciato don Romano Trabucchi, trasferitosi altrove, e al suo posto potrebbe subentrare don Giuseppe Zoccola, attuale collaboratore parrocchiale), con possibilità, poi, di approvare il bilancio. «Auspico che il consiglio non abbia i numeri e decada – conclude Libera – così se ne potrà costituire subito uno nuovo». L’Amministrazione comunale, il cui rappresentante nel direttivo della casa di riposo è proprio il presidente, Roberto Bogino, segue l’evolvere della vicenda e il sindaco, Giovanni Muolo, risponde alle critiche per la mancata risposta del Comune alla lettera ricevuta a novembre: «Non abbiamo risposto per iscritto ma ne ho parlato con Bogino. Il Comune è rappresentato nella rsa, ma non la può sostenere finanziariamente perché non si tratta di un organismo comunale. Anche alla casa di riposo abbiamo assicurato un contributo per il Covid, oltre il quale non possiamo però andare».

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