Il pronto soccorso cancellato: «Voci da mesi, zittite per il voto»

L’intervento Paolo Furgoni, medico, responsabile Sanità per il Pd. «Chi si stupisce oggi in realtà è complice»

«Spiace che pur avendo la corresponsabilità di quanto successo in questi anni ora qualcuno mostri stupore per quella che può essere considerata la sentenza finale sul destino dell’ospedale di Menaggio».

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Non è affatto sorpreso Paolo Furgoni, medico urologo a Gravedona, responsabile della Sanità del Partito Democratico di Como e già sindaco di Cernobbio, circa quanto affermato, peraltro in modo perentorio, dall’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso, che sostanzialmente ha incanalato verso i titoli di coda - iniziando dal Pronto Soccorso - la travagliata storia del’ospedale menaggino.

«La notizia circolava sottotraccia da mesi - afferma Furgoni - Poi le elezioni europee hanno cristallizzato il dibattito. Per questo dico che chi adesso si stupisce è in larga parte complice, ricordando anche le travagliate vicende del passaggio all’Ats della Montagna sotto Sondrio e del ritorno a Como, senza dimenticare tutte le promesse fatte e non mantenute di questi anni». Il quesito di fondo - che agita anche il dibattito nell’ampio comprensorio che fa riferimento al Pronto Soccorso e all’ospedale di Menaggio - è se davvero riuscirà il Pronto Soccorso di Gravedona ad assorbire un’inevitabile impennata della mole di accessi.

«Premesso che l’ospedale di Menaggio ha bisogno di scelte vere e di una riorganizzazione - aggiunge Furgoni - credo che qualsiasi soluzione, e rispondo alla domanda sulla bocca di tantissime persone in questi convulsi giorni, non può essere improvvisata. Occorrerebbero immediate garanzie sul fatto che l’ospedale di Gravedona possa reggere questo impatto. Non credo che questa sia l’unica soluzione percorribile».

«Non si può pensare che a Menaggio non ci sia un punto di Primo Soccorso, anche nella prospettiva di un adeguamento sostanziale delle strutture di Gravedona - aggiunge Furgoni - . Non si può lasciare un intero comprensorio sguarnito. E’ una sciocchezza che non trova alcuna logica».

Colpe

Secondo il responsabile Sanità del Partito Democratico «da mesi circolavano mezze parole su questa ipotesi, poi divenuta realtà attraverso le parole dell’assessore Bertolaso. Esistono specifiche responsabilità da parte di chi, nel nome delle imminenti elezioni europee, ha evitato che questa notizia trovasse conferma prima del voto».

Sul fatto che si tratti di una scelta irreversibile, Paolo Furgoni afferma che «è necessario che Regione Lombardia faccia al più presto retromarcia e nell’occasione affronti in modo concreto le tante problematiche della sanità del Centro e Alto lago. Cito un esempio. Lo stato di agitazione degli infermieri a Gravedona è passato in secondo piano. Come si fa a non affrontare questa vicenda? . Nessuno ha cercato di affrontarla. Anche questa, dopo l’annuncio dell’assessore Bertolaso - conclude - è una questione correlata al caso dell’ospedale di Menaggio».

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