Pochi medici e pazienti e il Pronto soccorso di Menaggio torna a rischio chiusura

Il caso Il futuro del nosocomio finisce sotto esame insieme ad altri 23 dalla direzione regionale Welfare. E il sindacato dei medici: «Non ci sono alternative»

La Regione vuole razionalizzare i Pronto soccorso, e nel mirino torna ad esserci anche Menaggio.

In settimana la direzione regionale al Welfare ha di nuovo fatto il punto sul riordino dei reparti di emergenza urgenza presenti in tutto il territorio, per accertare quali presidi non hanno alle spalle un numero di accessi e dei reparti intensivi tali da giustificarne il servizio. Tra i 24 Pronto soccorso più piccoli presi in esame c’è anche quello di Menaggio, al centro da anni di una dure polemiche per la sua localizzazione strategica.

Già nel 2023, come si ricorderà, la giunta aveva approvato un «piano di riordino delle strutture della rete dell’emergenza urgenza ospedaliera», poi ricompreso in un più ampio documento deliberato nel 2024. L’intento era potenziare i grandi hub (per Como il principale centro di riferimento è il Sant’Anna) valutando il riordino dei presidi minori, anche alla luce della grave carenza di personale da impiegare nell’emergenza urgenza. Detto che nella nostra provincia sul lago il Pronto soccorso di Menaggio convive già con quello di Gravedona (che fa capo a una proprietà non pubblica), mentre la provincia è presidiata dal Pronto soccorso di Cantù ed Erba e nel capoluogo oltre al Sant’Anna c’è il Pronto soccorso del Valduce. Quest’ultimo ospedale vorrebbe costruire un nuovo reparto, senza però alcune specialità interne come l’ortopedia.

In generale - sostengono i dati della direzione regionale del welfare -negli ultimi cinque anni c’è stata anche una forte riduzione degli accessi in tutti i Pronto soccorso, salvo il crollo totale nei mesi della pandemia. Anche Menaggio superato il Covid ha ridotto di oltre un migliaio di unità all’anno gli arrivi, in parte dirottati presso altre strutture. Il 2024 rispetto al 2023 è abbastanza in linea, ma visti i 5.300 accessi nei primi otto mesi dell’anno in totale a dicembre il Pronto soccorso potrebbe non raggiungerà gli 8mila pazienti curati. Anche i grandi centri come il Sant’Anna hanno diminuito il carico, nonostante le lunghe attese il Pronto soccorso generale di San Fermo è passato dai 47mila accessi del 2019 ai 39mila del 2023. Ecco dunque i motivi della razionalizzazione che però per la politica locale rappresenta un tema poco digeribile, sindaci e cittadinanza sono pronti a difendere il servizio sanitario.

«Ma la chiusura del Pronto soccorso di Menaggio è ormai improcrastinabile – dice Stefano Magnone, segretario regionale di Anaao Assomed, sindacato della dirigenza medica sempre molto critico in tema di politica sanitaria regionale – la mancanza di specialisti e reparti pone un problema di sicurezza per i pazienti ed anche i sanitari stessi. Servono scelte lungimiranti, invece da anni siamo in attesa della revisione della rete ospedaliera a partire dall’emergenza urgenza, del potenziamento conseguente della rete territoriale. I pazienti acuti vanno concentrati in ospedali sicuri e multi specialistici, i cronici vanno seguiti sul territorio, spiegando bene a sindaci e cittadini che le due cose sono diverse».

Ed è verso l’ospedale per la cura dei pazienti cronici che si sta muovendo la Regione. Dopo il bando per assumere 24 infermieri a Menaggio, giovedì si è chiusa la seconda parte dei concorsi.

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