Torno e il progetto del maxi resort: «Ci stavano lavorando da tre anni»

La replica Il gruppo di minoranza risponde al sindaco: «L’incontro in Comune?Non ci aveva invitato»

Non aveva usato metafore, il sindaco di Torno Rino Malacrida nel replicare alla pioggia di critiche che, attraverso l’inchiesta de La Provincia, erano piovute sul progetto per la realizzazione di un resort di lusso nella zona della Pliniana. Un intervento su un’area di quasi trentamila metri quadrati per realizzare albergo, abitazioni, darsene private e anche una spa. In particolare si era scagliato contro i “finti ambientalisti”: «Nell’aprile 2024 c’è stato un incontro in Comune dove tutte le associazioni di categoria erano state invitate per discutere su come procedere per la valutazione della bozza di progetto; la minoranza non si è presentata. L’unica associazione presente, Legambiente, non ha proferito parola».

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Concetti, questi ultimi, che hanno provocato la reazione di Alessia Bellini, capogruppo della minoranza: «Per l’ennesima volta, il sindaco cerca di far apparire la minoranza in qualche modo inadeguata al ruolo che ricopre. Dell’incontro in questione, che si è tenuto a marzo e non ad aprile, la minoranza non era presente perché non ne era stata informata. Ne siamo venuti a conoscenza solo il giorno seguente dai giornali e subito ho inviato al sindaco un’interrogazione scritta per chiedere il motivo per cui non ci era stato comunicato. Lettera che risulta al protocollo».

Ma non è tutto. «Il primo cittadino insiste a sottolineare sulla tempistica della discussione, lasciando intendere fini elettorali. Ma dimentica di dire che i tempi della discussione li ha in buona sostanza decisi lui. C’è una delibera del 2021 nel quale già si parlava di questo progetto, con una serie di richieste alla Soprintendenza. Quindi, sono tre anni che questo argomento è nell’agenda».

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E il fatto che sia diventato di pubblico dominio soltanto in questi ultimi mesi è una conseguenza. «La mobilitazione è partita - prosegue Bellini - quando il progetto è diventato noto in seguito all’obbligo di riportare on line le tappe del procedimento. E si è capito che tipo di progetto stava andando avanti. Del resto, quando dovrebbe esserci la discussione: a cose decise e fatte?».

Altra questione sollevata dal sindaco è quella relativa all’esempio, per così dire, che arriva dai paesi vicini. «Nei paesi limitrofi ci sono strutture con progetti già approvati o in via di definizione che veramente deturpano il paesaggio e che inoltre causeranno comunque problemi di viabilità. Come mai nessuno di questi finti ambientalisti è intervenuto?» si era domandato il primo cittadino nel corso dell’assemblea pubblica.

«Per quanto ci riguarda - prosegue la capogruppo della minoranza - ci sembra un atteggiamento infantile quello di guardare fuori dal proprio paese. Anzi, a ben guardare, siamo stati il primo paese a mettere in pista sull’argomento studiosi ed esperti che fossero in grado di confutare concretamente il progetto che veniva avanti. Argomentazioni che, evidentemente, hanno ottenuto l’attenzione dei media e sono diventate la base di una discussione a tutto tondo e che ha come punto focale quello di dire basta alla cementificazione delle nostre sponde, con progetti del genere. Spero che la stessa strada venga percorsa anche in altri comuni della zona. Soltanto così i cittadini possono far valere la loro voce».

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