Il caso del progetto di Torno: «Il resort soffocherà la Lariana»

Lo studio Analizzati gli effetti sul traffico del complesso che si vorrebbe realizzare sul lago a Torno: «Incremento dei flussi tra il 5 e il 9%». Coerezza: «Un’altra strada potrebbe sopportarlo, questa no»

La Lariana soffoca. Soffoca già ora, con una situazione viabilistica spesso insostenibile soprattutto nei fine settimana, quando il rischio caos è dietro l’angolo.

Basta un’auto straniera, un conducente poco pratico della zona o un mezzo di grosse dimensioni incagliato in una delle strettoie, per mandare la circolazione in tilt.

Cosa potrebbe succedere, allora, se gli attuali volumi di traffico dovessero crescere dell’8%? Quali sarebbero le ricadute sulla popolazione, chi vive e lavora nel tratto compreso tra Como e Bellagio e che quindi è costretto a percorrerla tutti i giorni?

La domanda non è campata per aria: c’è da chiederselo nel momento in cui si mette nero su bianco il progetto di un maxi resort di lusso, che porterebbe sul territorio, in particolare da e per Torno, quotidianamente dalle 700 alle 800 auto in più.

I numeri

Queste, infatti, sono le cifre contenute nello studio pubblicato sul sito del Comune dove si propone «l’analisi del traffico e della viabilità di accesso afferente la realizzazione di un nuovo complesso alberghiero e residenziale», con la Lariana come unico accesso, oltre al lago. Il documento fornisce un’analisi dell’impatto determinato dal traffico potenzialmente generato dalla realizzazione del previsto nuovo insediamento sul contesto urbano e viabilistico in cui si colloca l’area interessata dall’intervento.

Bisogna naturalmente tenere conto che si tratta di una stima e non di dati definitivi, ma bastano comunque a dare un’idea.

Tenendo in considerazione attività ricettiva di ristorazione, residenze turistiche e hotel dell’eventuale nuovo resort, si ipotizza di avere 735 auto in più nei giorni feriali (sommando quelle in entrata e uscita) e 817 nei fine settimana, immaginando che l’orario con maggiore afflusso sarebbe quello del pranzo e del pomeriggio, tra le 17.30 e le 18.30.

Tante auto, insomma: un aumento del 7% nei giorni feriali e dell’8% nel fine settimana. Per quanto riguarda le ore di punta, si riscontra un possibile incremento dei flussi di traffico orario compreso tra il 5% ed il 9%, con il massimo incremento in corrispondenza dell’ora di pranzo del week-end.

«La Provincia dovrebbe coordinare tutti i Comuni perché interventi di questa natura non si possono e devono fare – è il parere di Cesare Coerezza, architetto esperto di mobilità e trasporti, essendo stato dirigente in importanti aziende italiane del settore -. Se la Lariana fosse una regolare strada a doppio senso di marcia, le auto che la interessano giornalmente potrebbero sopportare l’incremento, ma è un budello pieno di ostacoli».

Verso il capoluogo

«La proposta poi di semaforizzare il primo tratto della via Torno a Como per evitare solo le prime strozzature delle numerose lungo il percorso, coinvolge anche pesantemente la circolazione di Como su un nodo tra i più delicati dell’impianto viabilistico - osserva ancora l’esperto - . La semaforizzazione avrebbe probabilmente I’effetto di riprodurre, moltiplicate per ognuna delle tre direttrici confluenti sul nodo di Sant’Agostino, le chilometriche code che già ora si verificano in uscita da via Torno con ripercussioni in città».

«Né - secondo Coerezza - vale la giustificazione che il nuovo insediamento, secondo quanto proposto, sarà direttamente raggiungibile dal lago grazie a ben tre porticcioli da costruire ex novo sulla sponda».

E conclude: «C’è da chiedersi che relazione ci sia tra una simile proposta di variante e il Piano Territoriale Regionale, che per il sistema territoriale dei laghi prevede unitamente alla tutela e valorizzazione delle risorse naturali di “ridurre i fenomeni di congestione da trasporto negli ambiti lacuali, migliorando la qualità dell’aria”».

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