Far diventare il San Primo “area protetta”: la proposta del Coordinamento

La protesta Richiesta a Bellagio in vista del nuovo Pgt. Si vuole evitare parte del piano di rilancio

«La zona del San Primo diventi un’area protetta». La proposta è stata presentata al Comune di Bellagio dal Coordinamento “Salviamo il Monte San Primo”, formato da 35 associazioni, in vista dell’elaborazione del nuovo Piano di governo del territorio.

Il Coordinamento ha presentato una serie di proposte, al Comune e alla Provincia di Como, con l’intento di orientare la pianificazione territoriale. La volontà è quella di fermare quella parte del piano di rilancio del Monte San Primo (fatto da Comune di Bellagio e Comunità montana Triangolo Lariano) in cui si punta a realizzare un impianto di innevamento per la pista baby del San Primo.

Le proposte del coordinamento sono: «Trasformazione delle aree attualmente destinate allo sci in aree protette: per preservare la biodiversità e garantire la conservazione degli ecosistemi montani. Già in passato, il Politecnico di Milano e la Provincia di Como, avevano evidenziato l’importanza di istituire nuovi Parchi Locali di Interesse Sovracomunale (Plis), tra cui il Monte San Primo».

Il Coordinamento invita a «Rivedere il dimensionamento dell’intero piano urbanistico di Bellagio, tenendo anche conto delle osservazioni di Arpa e della parziale mancata attuazione del vigente Pgt. Viene richiesta un’attenta analisi demografica, socioeconomica e urbanistica per ridurre il consumo di suolo».

Si chiede infine «La promozione della mobilità alternativa. Una delle criticità rilevate riguarda la mobilità nell’area del Triangolo Lariano, che attualmente si basa quasi esclusivamente sull’uso dell’automobile privata. Il Coordinamento propone - insieme al potenziamento del trasporto pubblico - anche l’introduzione di percorsi per la mobilità ciclopedonale. L’obiettivo è poi coinvolgere le comunità locali in progetti di sviluppo sostenibile, che valorizzino le risorse naturali, promuovano l’uso sostenibile del territorio e incentivino un turismo rispettoso dell’ambiente».

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