Cronaca / Lago e valli
Mercoledì 23 Ottobre 2024
«Io malato, mamma ha l’Alzheimer
E non riesco a trovare assistenza»
La disavventura di un cittadino alle prese che chiede aiuto alle istituzioni
Lui ha problemi di enfisema ed è costantemente attaccato alla bombola dell’ossigeno; vive con l’anziana madre affetta da Alzheimer, patologia che negli ultimi tempi si è sensibilmente aggravata.
Di recente la donna, ottantaseienne, è caduta in camera da letto subendo dei traumi ed è stato necessario ricoverala, ma da lì sono iniziato problemi più grossi. È lo stesso protagonista a raccontare la sua disavventura: «Avevo chiamato io i soccorsi e mia madre era stata trasportata a Gravedona – racconta Piefrancesco Celli – In ospedale, tra l’altro, le era stato riscontrato anche il Covid. E’ rimasta ricoverata dieci giorni, poi me l’hanno rimandata a casa spossata, spaesata, in condizioni insomma, che uno nelle mie condizioni non può certo gestire. Ho provato a spiegare la situazione dicendo che ho bisogno di tempo per individuare una struttura in cui ricoverarla, ma il medico del reparto non ha voluto sentire ragioni».
A casa, una delle notti seguenti la donna si è alzata picchiando la testa contro un spigolo e ferendosi seriamente: «E’ stata di nuovo portata all’ospedale di Gravedona – racconta ancora Celli – ma non appena medica con alcuni punti di sutura e risolta la problematica legata alla ferita, me l’hanno di nuovo rispedita a casa e ancora una volta il primario non ha voluto sentire ragioni non appena ho cercato di spiegare la mia critica situazione famigliare».
Di qui la decisione di ricorrere alle altre istituzioni. «Sono da tempo in contatto anche con i servizi sociali del territorio – aggiunge il cittadino di Menaggio – e il caso di mia madre, soprattutto per come si è aggravata ora, è riconosciuto anche da loro. Non è facile, tuttavia, trovare la disponibilità immediata di una struttura che la possa ospitare. A casa, vista la mia condizione, io non la posso più seguire e pensavo che una struttura sanitaria potesse trattenerla un po’ di più per sicurezza sua, invece è stata dimessa anche nel secondo caso di ricovero, a breve distanza dal primo. Mi trovo di nuovo a casa con lei col rischio che si alzi da sola e cada nuovamente».
L’ospedale “Moriggia Pelascini”, contattato per avere la propria versione dei fatti, non ha fornito alcuna risposta in merito.
Da un punto di vista strettamente clinico, viene comunque osservato, una struttura ospedaliera ha il diritto e, spesso, anche il dovere di dimettere i pazienti ricoverati per una determinata patologia nel momento in cui la stessa risulta risolta.
Nel caso specifico, l’anziana paziente di Menaggio è stata ricoverata due volte per i postumi di una caduta, curati in ospedale.
Rimane, tuttavia, il suo stato critico per via dell’Alzheimer, che in casa si scontra con l’altrettanto difficile condizione in cui versa il figlio e che rende difficile l’assistenza.
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