La burocrazia frena il ponte sull’Adda: «Necessario per la sicurezza dei ciclisti»

Gera Dopo anni d’attesa, il progetto è stato approvato con il voto contrario degli ambientalisti. Robba: «I turisti in bici sono costretti ad attraversare la statale 36 in un punto pericolosissimo»

Dopo anni di attesa e confronti sul progetto, il ponte sull’Adda è stato approvato a tutti i livelli, anche se contro il parere delle associazioni ambientaliste, ma la burocrazia ne posticipa la realizzazione. Si tratta di un’opera da quasi 2 milioni di euro destinata a collegare i percorsi ciclopedonali del lago con quelli di Valtellina e Valchiavenna, oltre che il Sentiero Valtellina con il Pian di Spagna.

«Spero vivamente che il progetto si concretizzi al più presto – interviene il presidente della Comunità Valli del Lario e del Ceresio, Mauro Robba – perché all’altezza dell’Adda i numerosi cicloturisti sono tuttora costretti ad attraversare la statale 36 in un punto pericolosissimo per imboccare la pista ciclabile della Valtellina».

«Famigliole spaesate»

«Capita anche a me, transitando in auto, di notare famigliole in bicicletta spaesate e preoccupate per la manovra di attraversamento che sono obbligate ad affrontare».

In tema di passaggi pericolosi di piste ciclabili c’è sempre anche quello della Gaeta, a San Siro, che obbliga i fruitori a percorrere contromano una galleria della strada statale. Nel marzo scorso sono stati effettuati i carotaggi della roccia destinata ad essere perforata per creare un passaggio riservato a pedoni e ciclisti: «L’intervento, da 750 mila euro, verrà realizzato tra settembre e ottobre – annuncia Robba – e permetterà di mettere finalmente in sicurezza il transito di pedoni e ciclisti in un altro punto a dir poco pericoloso».

L’architetto Reust

Anche l’”uomo dei ponti”, come si può ormai definire Fernando Reust, architetto svizzero con casa a Gera Lario, invoca il progetto di ponte sull’Adda, suggerendo inoltre una passerella in legno lungo la costa fino a Colico: «Chi arriva in treno alla stazione ferroviaria può noleggiare una bicicletta o effettuare a piedi il suggestivo percorso fino alla località La Punta, per poi risalire ed eventualmente intraprendere la pista ciclo-pedonale del Lario occidentale – osserva – . Quello che auspico è un bellissimo percorso al di fuori dei rumori e dell’inquinamento, che attraversi il Pian di Spagna senza presupporre costi eccessivi. Ma occorre innanzitutto realizzare il ponte sull’Adda».

La passerella, come sottolinea Reust, consentirebbe di individuare e recuperare anche i numerosi rifiuti, soprattutto di materiale plastico, che si accumulano negli anfratti di costa in ambito di Riserva: «Ho parlato di percorso al di fuori dell’inquinamento, ma in realtà ho constatato che negli anfratti fra terra e acqua ristagna una mole di rifiuti e materiale plastico che occorre smaltire – sottolinea il professionista svizzero – . All’ex camper service della Punta, tra l’altro, verrà realizzata una foresteria per ricercatori universitari, che potrebbe essere raggiunta in bicicletta da Colico».

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