Gli esperti e la Regina che soffoca: «Senza l’ordinanza sarà paralisi»

Statale A settantadue ore dalla discussione del ricorso di “Sistema Trasporti” ai giudici del Tar monta la preoccupazione. Il comandante della polizia locale: «I movieri non basterebbero»

«Purtroppo non si tratta di un’ipotesi. La paralisi della viabilità, qualora il Tar dovesse accogliere le motivazioni di “Sistema Trasporti”, è una certezza. Basti notare cosa sta accadendo in questi giorni pur con i movieri e così con le forze di polizia e la nostra polizia locale in piena attività».

L’allarme

A settantadue ore dall’udienza del Tar Lombardia, cui “Sistema Trasporti” (Confederazione che rappresenta bus turistici e auto) si è rivolto per respingere al mittente l’ordinanza Anas inerente il senso unico per i bus turistici e il divieto diurno di transito dei mezzi pesanti (sopra gli 11 metri, in vigore dal 13 maggio), è il comandante della polizia locale di Tremezzina, Massimo Castelli, a tracciare un possibile scenario post udienza. Scenario che diverrebbe realtà nel caso in cui il Tar dovesse nuovamente accogliere le motivazioni di “Sistema Trasporti”, che si basano - è bene rimarcarlo - su presupposti diversi rispetto a quelle dello scorso anno, dove l’ordinanza Anas era rimasta in vigore dal 3 luglio al 28 settembre.

«Le code degli ultimi dieci, quindici giorni hanno già certificato che la situazione viabilistica lungo la Regina è vicina alla saturazione, comprensibile peraltro visto che ci troviamo in piena stagione turistica. Il nostro è un territorio che vive di turismo - la chiosa di Massimo Castelli -. E’ bene però che si sappia che senza ordinanza andremmo verso la paralisi totale della viabilità e mi riferisco alle scene già vissute in passato, con code chilometriche e continui incroci di mezzi pesanti e bus turistici. In quel caso neppure i movieri, il cui apporto è sicuramente importante, riuscirebbero a risolvere qualsivoglia situazione. Esiste dunque il rischio concreto di vedere nel mese clou della stagione turistica la statale paralizzata per quel che concerne il traffico da mattino a sera. Spero e mi auguro che il Tar faccia proprie le motivazioni di Anas e dei 42 Comuni che hanno supportato Anas in questa partita decisiva per la Regina e per la vivibilità di questa porzione di territorio. Già oggi ragioniamo su una media di 15 mila passaggi giornalieri, che salgono sino a 18-19 mila nei fine settimana. Non ci sono oggi alternative praticabili all’ordinanza».

Amministratori

Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco di Colonno, Davide Gandola: «A cantiere della variante in corso, pur con le difficoltà che sta attraversando, non possiamo lasciare le nostre strettoie in balia di Tir e bus turistici. Abbiamo già visto in passato a cosa porta il “liberi tutti”. Non voglio neppure prendere in considerazione il fatto che il ricorso di “Sistema Trasporti” possa essere accolto. Poi si può entrare nel dettaglio delle singole situazioni. Il tema di fondo è che senza ordinanza la Regina ripiomberebbe nel caos, elevato all’ennesima potenza - per rendere efficacemente l’idea - rispetto a quello raccontato in questi giorni dal vostro giornale».

Il sindaco di Colonno ha anche preannunciato per martedì la lettera - i cui contenuti sono stati anticipati a “La Provincia” - ad Anas con annessa richiesta di apertura dei 208 metri del salto di montone (o galleria di svincolo), strategica in caso di nuovi problemi di tenuta della cascata delle Camogge.

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