«Le uova di agone a riva per colpa dei motoscafi»

Il caso Denuncia dell’associazione pescatori: «Milioni di esemplari spiaggiati per le onde prodotte dai natanti». Marelli (Aps Como): «Imbarcazioni troppo vicine al litorale». Testa (Provincia): «Fenomeno in parte naturale»

È un allarme circostanziato, supportato da una documentazione fotografica di grande impatto quello lanciato da Aps Como Fipsas, che riunisce e rappresenta oltre cinquemila pescatori dilettanti.

«Diversi nostri associati ci hanno segnalato e inviato le foto di milioni di uova spiaggiate sotto i loro occhi a causa delle onde che si sono formate con il passaggio di grandi imbarcazioni nonché dei natanti del trasporto pubblico - afferma l’associazione - Probabilmente si tratta di uova di agone. Visto il periodo potrebbero essere anche uova di alborella o altri ciprinidi. L’origine di questo enorme danno è sicuramente antropica».

La questione

Quale sia il problema, lo spiega nel dettaglio Marco Marelli, responsabile delle attività ittiogeniche dell’Aps Como Fipsas : «Le foto ci sono state inviate dal Centro e Alto lago, da Griante a Gravedona. Il dato certo è che le onde prodotte dai natanti hanno contribuito in maniera determinante a far spiaggiare milioni di queste uova. Ormai il moto ondoso è una costante del nostro lago per ragioni diverse - afferma - . La navigazione da diporto è aumentata in maniera rilevante e così i catamarani amplificano questo fenomeno».

«Abbiamo deciso di rendere pubbliche queste immagini - aggiunge - soprattutto perché alla base non c’è un fenomeno naturale, bensì una causa antropica. I pescatori spesso passano per i “cattivi”. Di fronte a milioni di uova spiaggiate però nessuno fa nulla. E’ un vero peccato. Tutto questo sta accadendo nel mese clou della riproduzione di specie simbolo come l’agone. Peraltro il fenomeno delle uova spiaggiate è in forte espansione».

La patina bianca, costituita dalle uova spiaggiate, ha invaso diverse rive. Proprio su questo concetto pone l’accento l’Aps Como Fipsas: «Nel mese di maggio ci sono specie che si riproducono in un metro d’acqua. L’onda lunga del catamarano e delle tante imbarcazioni che navigano a distanze inferiori dal consentito rovinano questi delicati meccanismi naturali. Si parla tanto del moto ondoso a Venezia, ma il nostro lago non è da meno. Ciò nonostante vanno rimarcati anche i comportamenti virtuosi di tanti professionisti che rispettano le regole».

Tutto questo senza dimenticare un altro fattore rilevante: i repentini saliscendi del lago, che in pieno inverno minano la riproduzione del lavarello.

Osservazioni

Sull’argomento interviene il comandante della polizia provinciale Marco Testa: «E’ certo che il moto ondoso possa determinare lo spiaggiamento delle uova dai letti di frega sotto riva - afferma - Va detto però che in natura le condizioni ideali sono di frequente perturbate da fenomeni naturali. Caso emblematico quello delle giornate ventose, che amplificano il moto ondoso. Rimarco che aliscafi e battelli navigano da decenni sul lago e non hanno certo determinato l’estinzione di specie ittiche che si riproducono quasi a riva».

«Resta comunque importante - afferma Testa - sotto riva ridurre la velocità delle imbarcazioni, soprattutto da parte dei numerosi natanti da diporto, spesso incuranti delle basilari norme del Codice della navigazione».

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