L’incidente costato la vita al giovane Mattia. Sotto accusa l’amico alla guida

San Siro La Procura ha chiuso l’indagine per omicidio stradale. Sospetta presenza nel sangue di cocaina e alcol oltre il limite

Era notte ad Acquaseria, località del comune di San Siro. Il 2 giugno 2021 e la calma e il silenzio erano già calati sulle case affacciate sul lago. All’improvviso, in lontananza, si udì il tipico rumore di pneumatici che “raschiano” l’asfalto, poi un botto terribile. Di quella che era un’auto, una Bmw 320, rimasero solo lamiere contorte. Dentro, nell’abitacolo, tre ragazzi. Due si salvarono per miracolo, nonostante viaggiassero uno alla guida e uno sul sedile del passeggero.

Dietro c’era invece Mattia Pretti, ventenne di Grandola ed Uniti, che da quella macchina non uscì vivo. Devastanti furono le ferite riportate nell’impatto. Per lui non ci fu niente da fare. Ad un anno e cinque mesi di distanza da quel drammatico lutto che sconvolse le comunità del Lario, la procura di Como ha chiuso l’indagine ricostruendo la dinamica dell’accaduto e contestando al ragazzo che era alla guida – Mykhailo Bynzar, ucraino, 23 anni di Porlezza – sia l’omicidio stradale dell’amico sia le lesioni personali stradali dell’altro ragazzo che si trovava sulla Bmw, anche lui gravissimo e con prognosi abbondantemente sopra i 40 giorni. Il pm Antonio Nalesso ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari ed ora la difesa di Bynzar (avvocato Giuseppe Sassi) avrà tre settimane di tempo per presentare le proprie controdeduzioni. Solo in seguito la procura deciderà come proseguire.

Ad aggravare la posizione del giovane ucraino c’è il fatto che le analisi hanno riscontrato nel suo corpo sia la sospetta presenza di cocaina, sia un tasso di alcol nel sangue pari all’1,83 grammi per litro, ovvero – essendo il limite posto a 0,50 – quasi quattro volte oltre alla soglia limite. Insomma, le ipotesi di reato che vengono contestate al ventitreenne residente a Porlezza non sono affatto lievi.

La tragedia era avvenuta, come detto, poco dopo la mezzanotte all’ingresso della località di Acquaseria lungo la statale Regina. La Bmw procedeva con la direzione Dongo-Menaggio. Dopo aver affrontato una serie di curve, il conducente della vettura – che secondo una ricostruzione procedeva oltre i limiti di velocità – perse il controllo dell’auto sbandando sulla destra e andando ad impattare sia contro un palo della luce sia contro il muro di una casa che fu colpito frontalmente.

L’impatto fu devastante. I tre ragazzi rimasero tutti imprigionati all’interno di quella che non sembrava più una macchina. Addirittura una ruota, proprio in seguito all’impatto, si staccò dal veicolo iniziando a rotolare e sfiorando un motociclista che procedeva in senso contrario. I due ragazzi che si trovavano nella parte anteriore dalla Bmw vennero estratti in gravi condizioni ma salvati dopo una corsa all’ospedale. Per Mattia Pretti invece non ci fu niente da fare, ucciso dalle ferite successive all’impatto e morto praticamente sul colpo.

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