Lite fra ex a Carlazzo, lei spara a lui (con pistola ad aria compressa): non è grave

Soccorsi Momenti di paura sabato sera alle 23.40 in via Val Cavargna, l’uomo è stato trasportato in ospedale a Gravedona, ma non è in pericolo di vita

Intervento dei soccorsi, l’altra notte in centro paese, per un movimentato episodio.

L’allarme è scattato per via di colpi di pistola (che posi scoprirà essere ad aria compressa) esplosi da qualcuno nei confronti di qualcun altro e, non a caso, la macchina dei soccorsi si è mossa in codice rosso. Erano le 23.40 quando il personale della Croce Azzurra di Porlezza, unitamente all’automedica di Areu, si è diretto a sirene spiegate verso il centro paese, in via Val Cavargna, poco a monte del municipio.

Non c’era sangue sparso e non c’erano nemmeno feriti gravi, per fortuna; solo un uomo di 50 anni che lamentava dolori al petto e bruciore agli occhi. Ha raccontato di aver subito dei colpi di pistola esplosi dalla ex moglie, di 54 anni, che gli avrebbe indirizzato contro anche dello spray al peperoncino. In realtà l’arma era una pistola ad aria compressa e i proiettili dei pallini di gomma. Un gesto comunque grave, ma compiuto non certamente con l’intenzione di uccidere. Il paziente, contro il quale è stato indirizzato anche dello spray al peperoncino, recava piccoli segni rossi sul petto – indossando solo un t-shirt, peraltro, i gommini sparati da distanza ravvicinata hanno avuto un certo effetto sul corpo – è stato trasportato per precauzione all’ospedale di Gravedona, dove i sanitari non hanno giudicato affatto gravi le sue condizioni; dopo le cure del caso è stato dimesso con una prognosi di dieci giorni.

Sono ovviamente intervenuti anche i carabinieri della Compagnia di Menaggio, perché c’è comunque di mezzo un’arma e la donna è stata denunciata per lesioni aggravate. Questi i fatti, che sulle prime hanno suscitato stupore e curiosità solo nello stretto circondario, alla luce delle sirene dei mezzi di soccorso e dell’arrivo dei carabinieri. All’origine dell’episodio una classica lite di coppia. Lei vive a Carlazzo da qualche tempo ed è domiciliata presso alcuni parenti.

Di lui, di origine sudamericana e residente in paese, si sa ancora meno, ma l’alterco di sabato sera è chiaramente riconducibile a screzi attinenti alla separazione dei due coniugi che si protraggono da tempo.

Nel mese di aprile era stato denunciato lui per atti persecutori contro la donna. Si è trattato, insomma, dell’ennesima lite e acquista così una logica anche la scelta di lei di dotarsi di una pistola ad aria compressa “a ridotta capacità offensiva”, arma regolarmente detenuta e di libera vendita.

L’emergenza dell’altra sera si è risolta, come si diceva, senza particolari conseguenze, ma è comunque l’ennesimo segnale di un rapporto decisamente deteriorato, che forse richiede di adottare determinate contromisure per evitare che possa succedere qualcosa di più grave.

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