Livo, saluta e cade nella scarpata
Morto Ardenghi del rifugio Dangri

L’incidente nel tardo pomeriggio di Natale. Si stava recando al crotto con la moglie

Tragedia a Livo, proprio nel giorno di Natale. Emidio Ardenghi, 72 anni, storico gestore del rifugio Dangri, ha perso la vita nella maniera più incredibile e banale, cadendo malamente dopo essersi fermato a salutare proprio lungo la strada di Dangri.

L’episodio si è consumato poco prima della 17 in località Casniolo, a monte del paese, dove ci sono alcune baite. La vittima, dopo aver trascorso il Natale in paese con la famiglia, si stava recando nel suo crotto assieme alla moglie Aldina e si è fermato lungo il tragitto per salutare alcuni amici che si trovavano in baita.

Sul sentiero è all’improvviso caduto all’indietro, ruzzolando in una scarpatina fin sulla strada che passa sotto.

La situazione, tuttavia, sulle prime non pareva drammatica. Ipotizzando che il paziente si trovava in luogo non accessibile in auto, sul posto è stato inviato anche l’elicottero del 118, oltre a un’ambulanza del Lariosoccorso di Dongo e l’automedica; sono saliti oltre Livo anche una squadra del soccorso alpino di Dongo e i vigili del fuoco della caserma dello stesso paese.

Nella caduta l’uomo ha subito un trauma cranico e ben presto le sue condizioni si sono aggravate: dopo essere stato trattato sul posto dal medico del 118, a bordo dell’eliambulanza è stato trasportato all’ospedale di Gravedona in codice rosso.

I sanitari della rianimazione hanno fatto di tutto per cercare di mantenerlo in vita, ma all’alba di ieri il suo cuore ha smesso di battere. E il mesto annuncio dato dal figlio Domenico a metà mattinata ha vestito di lutto il paese.

«Ciao papà, riposa in pace. Ieri ridevamo e si scherzava, oggi non ci sei più». A Livo, insomma, il clima natalizio è stato all’improvviso oscurato dall’inattesa disgrazia.

Emidio Ardenghi, conosciuto in tutto il territorio altolariano, aveva di recente festeggiato i cinquant’anni di matrimonio con la moglie e sulla montagna gravedonese era un’istituzione.

Il Crotto Dangri, accogliente locale situato nei pressi del vecchio ponte da cui prende il via l’ascesa verso mete in quota di assoluto fascino, tra cui il Lago Darengo, è meta irrinunciabile per gli escursionisti e gli amanti della cucina tradizionale.

La sua casa e il suo mondo erano lì. Lassù lui stava in qualsiasi stagione e, anche quest’anno, con l’aiuto di alcuni amici, in vista delle festività aveva addobbato e illuminato il ponte attorno alla Sacra famiglia.

E anche il giorno di Natale non aveva voluto rinunciare a salire a Dangri. Ma una tappa a Casniolo gli è risultata fatale. Non è ben chiaro se la caduta sia da attribuire a una scivolata o a un capogiro, ma gli effetti, purtroppo, si sono rivelati devastanti.

(Gianpiero Riva)

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