Lutto per la morte di don Angelo Pozzi: «Per 25 anni vicino alla sua comunità»

Dongo Scomparso all’ospedale Valduce: originario di Cinisello era giunto in Alto lago nel 1983. Aveva affrontato il passaggio di proprietà della ferriera. Il sindaco: «Forte e determinato»

La comunità piange la scomparsa di don Angelo Pozzi, morto lunedì sera all’ospedale Valduce di Como all’età di 93 anni. Nativo di Cinisello Balsamo, in provincia di Milano, aveva perso in giovane età il padre e conosciuto don Giovanni Folci, che fu suo prezioso maestro ed educatore e contribuì alla sua scelta di entrare in seminario.

Ordinato sacerdote nel 1958, iniziò come vicario a Brunate, poi divenne parroco di Lemna, frazione di Faggeto Lario; arrivò anche a Mandello Lario, sulla sponda lecchese del lago, come delegato della pastorale giovanile per la Zona Grigne e nel ’73 si trasferì nel quartiere comasco di Ponte Chiasso, dove rimase per dieci anni, prima di assumere, nell’’83, la guida della parrocchia di Dongo, che ha mantenuto fino al 2007.

Poco diplomatico

Venticinque anni di attività pastorale che hanno lasciato il segno nella comunità. In seguito ha svolto il ruolo di cappellano della locale casa di riposo, reggendo per alcuni anni anche la parrocchia di Cremia. Uomo intelligente e lungimirante, non amava molto la diplomazia ed era solito prendere sempre posizione, anche a dispetto delle critiche.

A Cinisello e a Mandello conobbe il mondo operaio e si mostrò subito attento alle problematiche di fabbrica, come fece poi a Dongo in relazione alla ferriera. Nei primi anni ’90, quando lo stabilimento passò dai Falck al gruppo Casti, don Angelo invitò i dipendenti ad accettare qualche sacrificio in più per il bene dello stabilimento e si attirò anche parecchia disapprovazione, ma andò avanti con le sue idee e le sue convinzioni.

«Lo ricordo come un uomo determinato e dal carattere forte, ma coerente e comunque sempre vicino alla sua gente – commenta il sindaco di Dongo, Giovanni Muolo – . In paese, dove è stato arciprete per ben 25 anni, ha lasciato indubbiamente un segno. Ho avuto anche io le mie belle discussioni con lui, ma non ho mai smesso di apprezzarlo e il nostro rapporto è sempre stato all’insegna del rispetto e della stima reciproca».

I ricordi

Lo saluta con affetto anche Giancarlo Della Fonte, che a 88 anni rimane un punto di riferimento a Dongo per il suo impegno sociale: « Le tue idee innovative trovarono immediate adesioni ma anche incomprensioni, dovute forse a quel Tuo modo poco diplomatico di proporsi, proprio della persona sicura di sé ed incapace di mezze misure - sostiene rivolgersi direttamente al sacerdote scomparso - Grazie a te il nostro oratorio divenne anche una vera piattaforma socio-culturale e non ti ringrazierò mai a sufficienza per l’amicizia e l’assistenza spirituale».

I funerali di don Angelo si svolgeranno domani (giovedì 30) alle 15 nella parrocchiale di Santo Stefano, dove questa sera è invece in programma una veglia di preghiera, alla quale saranno presenti molti fedeli, proprio per sottolineare il profondo legame instaurato.

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