Menaggio, così due giovani calciatori hanno salvato un uomo finito nel lago

Il grande gesto di coraggio di due giocatori della locale squadra di calcio, che non hanno esitato a tuffarsi. «Il padre di quell’uomo era disperato, non ci abbiamo pensato un attimo». Era al limite della sopravvivenza

Hanno tratto in salvo un uomo che stava annegando, e per il quale, come ammesso dai medici, un minuto in più in acqua sarebbe risultato fatale. Gli eroi di turno si chiamano Matteo Pisoni e Massimo Gandola, hanno entrambi 23 anni e giocano insieme da 15, ora nella prima squadra del Calcio Menaggio, formazione che milita nel campionato di prima categoria regionale.

Domenica sera, dopo la partita di campionato al campo della Madonnina, con altri compagni di squadra avevano deciso di andare a mangiare una pizza e lui e Massimo si sono recati in auto al bancomat del Crédit Agricole per fare un prelievo. «Nel risalire in auto abbiamo udito delle grida d’aiuto provenire dalla passerella del molo – racconta Matteo – . C’era un signore anziano che, vedendoci, ci ha detto che suo figlio era nel lago e stava annegando. Era buio e in superficie sembrava di vedere solo una giacca. Nel dubbio, però, mi sono spogliato e sono entrato in acqua. Non appena ho toccato la giacca, mi sono reso conto che sotto c’era un corpo. L’ho girato e mi pareva senza vita, tanto era cadaverico. In quel punto non si toccava e allora gli ho messo un braccio attorno al collo e mi sono diretto verso la scaletta metallica sul muro del molo».

L’amico, intanto, ha provveduto a chiamare i soccorsi, poi è sceso anche lui sulla scaletta per essere d’aiuto: «Quell’uomo aveva una corporatura piuttosto massiccia – prosegue Matteo – L’abbiamo tenuto su in due, con la parte superiore del corpo fuori dall’acqua, finché è arrivata una terza persona e siamo riusciti a tirarlo fuori dal lago».

Nel frattempo, sono arrivati anche i soccorsi, medico e personale del locale presidio della Croce Rossa, e terminata la messa vespertina, anche la dottoressa Giuseppina Zavattarelli, medico di base, uscita di chiesa ha cercato di essere utile.

Il paziente un uomo di 46 anni, è stato trasportato in ospedale e si è ripreso, ma come rilevato dai medici intervenuti, sarebbe bastato ancora pochissimo per compromettere inesorabilmente le sue funzioni vitali.

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